lunedì 29 luglio 2024

Chi salverà Aeroitalia?

[Um pouco de desprezo economiza bastante ódio. Un piccolo disprezzo risparmia molto odio. Jules Renard] Che aeroitalia sta vivendo un momento travagliato non è un mistero. Tutto inizia più di un anno fa quando Nautilus decide di chiudere i rubinetti e non dare più il carburante visto il cospicuo indebitamento. È di queste ore la notizia che aeroitalia  vuole iniziare l’autoproduzione dell’handling su Palermo e Catania, mollando asc.  Se le cose stanno così gli ammortizzatori sociali in asc sono certi, a novembre. Avevamo previsto tutto nel post di mercoledì 10 luglio 2024: Triste, solitario y final. Mercoledì scorso, in una riunione informale al magaggiari, erano stati convocati tutti i sindacati, tranne uno, che sta pensando di denunciare aeroitalia per comportamento antisindacale. Ma una domanda nasce spontanea, a quanto ammonta il debito di aeroitalia nei confronti di asc? Aeroitalia quanti tubetti deve dare al gestore di punta Raisi e fontanarossa? Parliamo delle tasse di atterraggio. Certo per il vettore sponsorizzato dal governatore non è un momento tranquillo. Anche gli equipaggi avrebbero stipendi arretrati. Il collega Mario Barresi della Sicilia di Catania era stato lungimirante quando in un articolo, non recentissimo, si poneva delle domande.  “E non è tanto per la fedina penale di Intrieri, scrive Barresi, sopravvissuto a una condanna della Cassazione (grazie all’indulto); né per gli intrecci affaristici fra Aeroitalia e Asc Handling, il potente gestore di servizi di terra (d’ispirazione azera), che ha guadagnato spazio grazie ai buoni uffici di Ita; quanto per il movimentismo sfrenato di Paolo Corona, country manager di Aeroitalia (nei giorni scorsi diffidata da Ita per l’utilizzo del logo assai simile a quello di Alitalia), il quale “a Punta Raisi – scrive Barresi – si autodefinisce e si muove come “uomo di Schifani”. In Gesap, magari per rispetto presidenziale, lo tollerano. E un po’ lo subiscono”. Ci sono pochi dubbi sull’influenza di Corona: ha appena ricevuto una consulenza da Gesap, la società di gestione del Falcone-Borsellino per 9 mila euro; ha fatto assumere il figlio, Bruno, alla Asc Handling; compare in tutte le foto ricordo, in presenza e in assenza del governatore. All’inizio della sua scalata, quando rivestiva l’incarico di “post holder Movimento e Terminal” all’aeroporto di Lampedusa, ricevette una “nota molto confidenziale” dall’avvocato Nunzio Pinelli, che lo invitava a trovare una soluzione per la permanenza di Nautilus, l’azienda che gestiva il deposito carburanti nello scalo delle Pelagie, travolta da una bufera giudiziaria. Pinelli chi? L’ex compagno di studio di Renato Schifani, attuale presidente della Regione. Quando si dice “essere ammanicato”. Detto che non c’è alcun reato, almeno fino a prova contraria, leggere di queste circostanze, tutte insieme, fa venire il mal di testa. E qualche brivido. Il signor Corona, peraltro, è reduce da più di un intoppo con la giustizia, tra cui un’accusa di rapina a mano armata. È possibile che vada in giro spacciandosi come “l’uomo di Schifani” e che il presidente, a distanza di 24 ore dall’inchiesta de ‘La Sicilia’, non abbia trovato il modo né le parole per smentire la ricostruzione del giornalista? Sarà che ha smesso di leggere “certa stampa”, ma la questione morale – soprattutto per uno come lui che dice di aver subito gli schizzi del caso Montante – dovrebbe rappresentare una necessità insopprimibile. Sia chiaro: Corona non è il solo. Sono tanti gli avventurieri che affollano i corridoi degli assessorati, per intessere rapporti con la Regione e “tramutare” l’interesse pubblico in scopo privatistico. Ci sono, ci sono stati, e di questo passo ci saranno ancora. Bisognerebbe disinfettare le stanze del potere, bonificarle dai personaggi senza scrupoli che s’intrufolano ovunque; che caldeggiano affari e affarucci non in linea con la mission e, spesso, coi conti della pubblica amministrazione. 


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