giovedì 1 agosto 2024

Haniyeh ucciso a Teheran

[Uno stolto non teme il peccato, un ignorante non può esser pio. Una persona timida non può imparare e una persona impaziente non può insegnare. Dal Talmud e dal Pirkei Avot] Hamas ha comunicato la morte del suo leader Ismail Haniyeh in seguito a un raid israeliano contro la sua residenza a Teheran. Haniyeh era capo dell'ufficio politico di Hamas dal 2017. Inoltre è stato primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007 e capo dell'amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017. Un uomo di 30 anni è morto in seguito alle ferite riportate nel lancio di razzi dal Libano sul kibbutz Ha Goshrim, nel nord di Israele. Secondo l'esercito, nell'attacco sono stati lanciati 10 razzi dal Libano, la maggior parte dei quali è stata intercettata dall'Iron Dome. L'Idf ha fatto sapere che sta bombardando il sito di lancio con l'artiglieria. Durante la notte, le forze di difesa israeliane hanno colpito circa 10 obiettivi terroristici di Hezbollah in sette diverse aree del Libano meridionale. L'Idf afferma di avere eliminato un miliziano di Hezbollah nell'area di Bayt Lif, oltre ad aver colpito un deposito di armi e strutture militari delle milizie legate all'Iran. L'esercito ha fatto sapere inoltre che l'Aeronautica ha colpito Ibrahim Hegazi, responsabile dei missili anticarro nel battaglione Nuseirat di Hamas. Mentre nel centro di Gaza, le truppe stanno conducendo raid mirati, eliminando i terroristi e smantellando le loro infrastrutture terroristiche, anche nell'area di Tel al-Sultan. "Il nostro impegno per la sicurezza di Israele è ferreo e incrollabile contro tutte le minacce sostenute dall'Iran, tra cui Hezbollah libanese.     L'attacco di Hezbollah libanese di questo fine settimana, che ha ucciso 12 bambini e adolescenti che giocavano a calcio, è stato orribile. Israele ha il diritto di difendersi dalle gravi minacce che deve affrontare. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti continuano a lavorare a una soluzione diplomatica per porre fine a questi terribili attacchi e consentire ai cittadini di entrambe le parti di tornare a casa in sicurezza".     Così in una nota della Casa Bianca la portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa Adrienne Watson sugli eventi in Medio Oriente. Ucciso o sfuggito al raid, il comandante di Hezbollah preso di mira nell'attacco aereo israeliano a Beirut è stato identificato in Fuad Shukr, noto anche come Hajj Mohsin, presentato dai portali israeliani come il numero due del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e considerato uno dei comandanti dell'organizzazione nel sud del Libano. Secondo un profilo delineato dalle autorità statunitensi, Shukr è un consigliere senior per gli affari militari di Nasrallah e ha prestato servizio nel più alto organo militare di Hezbollah, il Consiglio della Jihad. Nato nel 1962, è stato uno stretto collaboratore del defunto comandante del Partito di Dio Imad Mughniyah e ha avuto un ruolo centrale nell'attentato del 23 ottobre 1983 alla caserma del corpo dei Marines americani a Beirut, in cui persero la vita 241 militari statunitensi e altri 128 rimasero feriti. Per il suo coinvolgimento in quell'attentato, gli Stati Uniti hanno posto sulla sua testa una taglia fino a 5 milioni di dollari per informazioni che avessero portato "alla sua localizzazione, all'arresto o alla condanna in qualsiasi Paese". Washington lo ha infatti designato come un "terrorista globale" e ne ha sequestrato tutti i beni sotto giurisdizione Usa. Secondo le autorità americane, Shukr ha inoltre aiutato le truppe filo-regime di Assad nella campagna militare di Hezbollah contro le forze di opposizione siriane. Secondo quanto riferito dai media israeliani, diversi anni fa Shukr è stato designato dall'Idf come comandante del progetto dei missili di precisione di Hezbollah. Nel rivendicare l'attacco, le Forze di Difesa israeliane hanno affermato di aver condotto "un attacco mirato a Beirut contro il comandante" di Hezbollah "responsabile dell'omicidio dei bambini a Majdal Shams e dell'uccisione di numerosi altri civili israeliani".


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