[Anche la Grande Depressione del 29 che mise in ginocchio l’America si concluse in breve tempo. Al giorno d’oggi, solo le aziende che hanno realmente un’elevata qualità sono destinate a superare le recessioni indenni (o quasi!). Alcune, anzi, cresceranno durante questi periodi. Ciò significa acquistare titoli di aziende solide approfittando di prezzi scontatissimi. Seth Klarman] russi hanno attaccato l'Ucraina con un numero record di 537 tra droni e missili nella notte. Lo afferma l'aeronautica ucraina, mentre le autorità parlano di un "attacco combinato su larga scala" anche con bombardieri strategici Tu-95MS e aerei MiG-31K. L'Ucraina ha perso un altro caccia F-16 dopo che il suo pilota è stato colpito ed è morto mentre respingeva l'attacco su larga scala di missili e droni russi di stanotte. Si tratta della terza perdita di un F-16 in guerra, ha dichiarato l'esercito ucraino citato dal Guardian. "Il pilota ha utilizzato tutte le armi di bordo e ha abbattuto sette bersagli aerei. Nell'abbattere l'ultimo, il suo aereo ha subito danni e ha iniziato a perdere quota", ha dichiarato l'Aeronautica ucraina su Telegram, sottolineando che il pilota" ha fatto tutto il possibile e ha pilotato il jet lontano da un insediamento", ma non ha avuto il tempo di lanciarsi fuori. Secondo l'aeronautica, i russi hanno lanciato "477 droni (211 abbattuti e 225 scomparsi dai radar); 4 missili Kh-47M2 Kinzhal; 7 missili balistici Iskander-M/KN-23 (uno abbattuto); 41 missili da crociera Kh-101/Iskander-K (33 abbattuti e uno scomparso); 5 missili Kalibr (4 abbattuti); 3 missili S-300". I raid hanno raggiunto, tra le altre, le regioni di Kiev e Leopoli. Aerei militari polacchi e "alleati" sono stati fatti decollare stanotte in seguito all'attacco russo sull'Ucraina che ha raggiunto anche le regioni occidentali del Paese invaso. Lo ha riferito il Comando operativo delle forze armate polacche su X. "In relazione all'attacco della Russia, che sta colpendo obiettivi sul territorio ucraino, aerei polacchi e alleati hanno iniziato a operare nel nostro spazio aereo", ha riferito il comando spiegando che stanotte "coppie di caccia in servizio sono state fatte decollare e i sistemi di difesa aerea e di ricognizione radar terrestri hanno raggiunto il massimo stato di prontezza". Al termine del Vertice Nato dell'Aja il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un incontro con i leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito (formato E5) con il Segretario Generale della Nato Mark Rutte e con il Presidente dell'Ucraina Volodymry Zelensky. I leader hanno ribadito il continuo sostegno all'Ucraina, alla sua autodifesa e alla sua industria della difesa, anche a fronte dei brutali attacchi russi contro i civili, e il mantenimento della pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni. Lo rende noto Palazzo Chigi. Quello che si é tenuto all'Aja è "un summit storico per la Nato, in cui tutti insieme abbiamo deciso di alzare nei prossimi anni la quota destinata alla difesa al 5%. E questo è un segnale di forza di fronte a tutti i nostri possibili avversari. E un segnale di determinazione". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando alla stampa a margine del vertice. "Dobbiamo prendere con serietà il revisionismo russo. E dobbiamo essere in grado di difenderci per non doverci difendere", ha aggiunto. Secondo una dichiarazione dopo il vertice della Nato all'Aja, riportata dalla tv di Stato turca Trt, è stato deciso che il summit dell'Alleanza atlantica in programma nel 2026 si terrà in Turchia. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva annunciato ieri l'intenzione di ospitare il vertice del prossimo anno, sottolineando il contributo militare di Ankara all'Alleanza, dove l'Esercito turco è il secondo più grande, dopo gli Stati Uniti. L’Unione Europea ha chiesto ai Paesi membri un inventario dettagliato delle voci e delle spese per il sostegno militare all’Ucraina, con l’obiettivo di rafforzarlo in un momento in cui Kiev è in particolare a corto di munizioni e chiede urgenti forniture. L’attenzione per gli aiuti europei cresce anche in funzione dell’incertezza da parte americana, dove il mega stanziamento di ulteriori 60 miliardi di dollari richiesto da Joe Biden è bloccato al Congresso. “È importante chiarire la situazione e sapere dove siamo e dove saremo entro marzo ed entro la fine dell’anno”, ha affermato l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell prima di una riunione informale dei ministri della Difesa dell’Ue. Come fa notare Afp, i Paesi europei si sono impegnati l’anno scorso a fornire un milione di proiettili all’Ucraina entro la fine di marzo, ma l’obiettivo non sarà raggiunto, hanno ammesso diversi ministri. Secondo il ministro della Difesa olandese Kajsa Ollongren. Gli europei hanno già consegnato circa 300.000 proiettili e nel 2024 avranno una capacità di produzione di circa 1,4 milioni di proiettili, assicura il commissario europeo responsabile per l’industria della difesa Thierry Breton. Ma gran parte viene esportata verso paesi terzi, non verso l’Ucraina in guerra. Il Kiel Institute for the World Economy traccia e pubblica una mappa degli aiuti all’Ucraina, dividendo per voci gli stanziamenti previsti: umanitari, militari, finanziari. Ne deriva una ‘classifica’ globale per quota di Pil devoluta che vede la Norvegia primo donatore, gli Stati Uniti al 15esimo posto (benché in termini assoluti il primo finanziatore), la Germania al decimo posto, la Francia al ventinovesimo, dopo l’Italia che arriva al ventottesimo posto. Il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha contestato l’elenco: “I dati di Kiel non sono né affidabili né praticabili”. Afferma addirittura che “tutte queste classificazioni sono false”. Oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro olandese Mark Rutte, l’estone Kaja Kallas, il ceco Petr Fiala e la danese Mette Frederiksen hanno invitato gli europei a “raddoppiare gli sforzi” per garantire che il sostegno militare all’Ucraina duri “tutto il tempo necessario”. “Dobbiamo quindi trovare il modo di accelerare la consegna delle munizioni di artiglieria promesse all’Ucraina”, hanno scritto in una lettera pubblicata dal Financial Times. Borrell ha messo sul tavolo la proposta di riforma del Fondo europeo per la pace, lo strumento con il quale gli europei aiutano congiuntamente l’Ucraina, al fine di rafforzare gli ordini all’industria. L’idea è quella di passare dal “destocking attuale agli ordini raggruppati”, ha spiegato l’Alto rappresentante. Borrell ha proposto una dotazione aggiuntiva di cinque miliardi di euro e i capi di Stato e di governo dell’Ue ne discuteranno a Bruxelles, anche se non è attesa una decisione in merito.
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