giovedì 11 luglio 2024

Un governo provvisorio a Gaza?

[A melhor maneira de prever o futuro é criá-lo. Il modo migliore per prevedere il futuro è crearlo. Peter Drucker]Le forze armate israeliane hanno lanciato volantini su Gaza City, intimando a tutti gli abitanti di andarsene.     Sul volantino, visto da un giornalista dell'Afp, si chiede a "chiunque sia a Gaza City" di spostarsi verso sud, in zone umanitarie perché la città "resta una zona pericolosa di combattimenti". "Sono impegnato a favore del piano per il rilascio degli ostaggi ma gli assassini di Hamas insistono con richieste che contraddicono il piano e mettono in pericolo la sicurezza di Israele". Lo ha detto Benyamin Netanyahu aggiungendo che come "premier di Israele, e per responsabilità nazionale", non "è pronto ad accettare quelle richieste". Poi ha ribadito le 4 condizioni necessarie: "Consentire che Israele torni a combattere fino al raggiungimento degli obiettivi; nessun contrabbando di armi a favore di Hamas dall'Egitto; nessun ritorno di terroristi armati a Gaza nord; rilascio subito del numero massimo di ostaggi vivi". Sono tre sono le questioni principali sul tavolo oggi nella seconda giornata di colloqui in Qatar tra Israele, Hamas e i mediatori internazionali, secondo Al Jazeera: i nomi dei prigionieri palestinesi e israeliani che saranno rilasciati nella prima fase del piano, la sicurezza e la presenza militare israeliana nel sud di Gaza, lungo il confine con l’Egitto e la terza, probabilmente la più difficile, la transizione dalla prima fase ad un cessate il fuoco potenzialmente permanente nella Striscia di Gaza. Intanto, secondo i media Usa, Hamas ha accettato un piano di “governo provvisorio” nella Striscia di Gaza come parte della seconda fase di un accordo che porrebbe fine alla guerra e il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce David Ignatius, editorialista del Washington Post che cita una fonte all’interno dell’amministrazione Biden che ha familiarità con i colloqui in corso. Il governo provvisorio, secondo la stessa fonte, non sarà legato né ad Hamas né alle forze israeliane, ma prevederà una forza di circa 2.500 sostenitori dell’Autorità Palestinese a Gaza a cui saranno affidate le questioni di sicurezza, dopo essere stati addestrati da funzionari americani. La fonte ha affermato che i sostenitori dell’Autorità palestinese a Gaza sono già stati identificati e confermati da Israele. Secondo la fonte, Hamas ha detto ai mediatori egiziani e del Qatar di essere “pronto a cedere il controllo nel quadro di una soluzione provvisoria”. Hamas e Israele avrebbero concordato nella seconda fase dell'intesa sulla tregua a Gaza su "un governo ad interim" nella Striscia di cui nessuno dei due avrebbe il controllo. Lo afferma sul Washington Post il giornalista David Ignatius che cita una fonte Usa secondo cui la sicurezza "sarebbe garantita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, in base ad un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell'Anp a Gaza, già controllati da Israele". Secondo la stessa fonte, "la bozza" dell'intesa complessiva è "concordata" e le parti stanno ora discutendo " dettagli su come applicarla". L'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Brett McGurk ha confermato l'invio "di importanti munizioni" in Israele, "per alcune delle quali" la spedizione "avverrà nei prossimi giorni". Lo ha fatto sapere il ministro della difesa Yoav Gallant al termine di un incontro con McGurk. "I due - ha spiegato il ministero - hanno discusso dei progressi compiuti nelle colloqui sull'accordo per il rilascio degli ostaggi, ponendo l'accento sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire il contrabbando di armi a Gaza".


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