giovedì 11 luglio 2024

Nel nome di Paolo

[As decepções, as derrotas, o desânimo são ferramentas que Deus utiliza para mostrar a estrada. Delusioni, sconfitte, scoraggiamento sono strumenti che Dio usa per mostrare la strada. Paulo Coelho]  “Su via D’Amelio nessuno deve rimanere in silenzio, è necessario gridare ancora compattamente la nostra lotta alla mafia; FdI lo farà con due iniziative il 18 a Catania e il 19 a Palermo e si concluderà con una fiaccolata la sera, organizzata da anni dalla comunità umana che era vicina a Borsellino. Su questo tema non è il momento di fare speculazioni politiche ma di essere il più possibile determinati e compatti come ha fatto il governo Meloni nel combattere la mafia”. Così il responsabile Organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, presentando la due giorni di appuntamenti, il 18 e il 19 luglio, tra Catania e Palermo, per commemorare la strage di via d’Amelio e ricordare Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta uccisi dalla mafia. Sarà presente, tra l’altro, la responsabile della segreteria politica e del tesseramento, Arianna Meloni."Ho saputo di una manifestazione, nelle stesse date e negli stessi orari della nostra in via D'Amelio. Una passerella organizzata a Palazzo Jung, a Palermo.    Ci dissociamo e manifestiamo il nostro dissenso a chi, aderendo a questo tipo di iniziativa come purtroppo la Fondazione Falcone e anche il Centro studi Paolo e Rita Borsellino, fanno evidentemente una scelta di campo". L'ha detto Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il magistrato ucciso assieme agli agenti della sua scorta, riferendosi all'iniziativa "Legalità è libertà - Giovani europei per un nuovo movimento culturale", che si svolgerà dal 17 al 19 luglio organizzata dall'ente governativo Agenzia italiana per la gioventù.     Il fratello del magistrato, intervenendo alla conferenza stampa per illustrare il programma di "Casa di Paolo" in occasione del trentaduesimo anniversario della strage, ha sottolineato che le manifestazioni del 19 luglio "anche quest'anno non saranno, come purtroppo ormai succede per il 23 maggio, una parata per personaggi istituzionali anche reduci da condanne penali per contiguità alla mafia, per amministratori eletti grazie all'appoggio della mafia, mai rifiutato, e per chi vuole addossare soltanto alla mafia le responsabilità delle stragi. Denunceremo i depistaggi e le falsificazioni che ancora allontanano la verità e la giustizia per quella che è , invece, stata: una strage di Stato. L'agenda rossa, sparita, costituisce la scatola nera delle stragi e rappresenta il simbolo del nostro movimento", che ha organizzato a Palermo quattro giornate che precederanno la commemorazione del 19 luglio. Iniziative illustrate nella Casa di Paolo in via della Vetriera 57, a Palermo, aperta nove anni fa e dove si svolgeranno gran parte delle iniziative. I bambini, con i tanti ospiti che ogni anno giungono da ogni parte d'Italia, saranno i protagonisti. Infine, la fiaccolata, come ogni anno, con partenza da piazza Vittorio Veneto e arrivo in via D'Amelio, dove sarà osservato un minuto di silenzio. "Da anni ormai mi sono convinta che il miglior modo di considerare le cicliche dichiarazioni e attacchi di Salvatore Borsellino è ignorarle. Mi fa piacere che la Fondazione in questo suo ultimo bombardamento sia in buona compagnia con il centro Paolo e Rita Borsellino". Così Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, in merito alle dichiarazioni di Salvatore Borsellino, attivista del Movimento delle Agende Rosse.  "Dal 1992 la Fondazione Falcone - ricorda la presidente - è impegnata a promuovere la cultura della legalità e della giustizia soprattutto nelle nuove generazioni, da 30 anni centinaia di migliaia di giovani da tutta Italia dalle scuole e dalla società civile si uniscono a noi e a tutti coloro i quali lavorano tutti i giorni assieme per la verità e contro la mafia.     Per questo la Fondazione non accetta in alcun modo l'accusa di essere utile alle passerelle, la Fondazione non ha mai, mai fatto politica dialogando in 30 anni con interlocutori istituzionali di Governo di tutti gli schieramenti politici: chi lo dice lo dice per fini suoi e afferma solo il falso".     "Siamo impegnati - conclude Maria Falcone - a realizzare il museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, un progetto nazionale e questi saranno giorni di cultura e di dialogo, con tanti giovani provenienti da diverse parti d'Italia per un'importante attività istituzionale organizzata dall'Agenzia Italiana per la Gioventù, momento d'informazione e formazione a favore delle nuove generazioni del tutto coerente con la missione della Fondazione Falcone"   I figli del giudice Paolo Borsellino nel corso dell'udienza preliminare, che si è tenuta a Caltanissetta a carico di 4 agenti accusati del depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio, oltre a chiedere la costituzione di parte civile, hanno sollecitato la citazione come responsabile civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministro dell'Interno. Una richiesta analoga è stata avanzata, attraverso il suo legale, dal fratello del magistrato, Salvatore.  Udienza preliminare questa mattina dinanzi al gup del tribunale di Caltanissetta per i quattro poliziotti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, accusati di depistaggio per aver dichiarato il falso deponendo come testi nel corso del processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio.    Questa mattina sono state depositate le richieste di costituzione di parte civile e diversi avvocati hanno chiesto la citazione, come responsabili civili, della presidenza del consiglio dei ministri e del ministero dell'Interno. Presenti in aula gli imputati Giuseppe Di Gangi e Vincenzo Maniscaldi. Il legale di quest'ultimo, l'avvocato Giuseppe Panepinto, ha chiesto un termine per esaminare le richieste di costituzione di parte civile. "Noi siamo sempre presenti in ogni sede dove si possa ristabilire la verità - dichiarano gli avvocati Fabio Trizzino e Vincenzo Greco, legali dei figli di Paolo Borsellino - sempre fedeli all'eredità morale del giudice Paolo Borsellino.     Abbiamo massima fiducia nei confronti delle istituzioni e della magistratura in particolare. Questo processo è un'appendice del processo principale che si è concluso che fa parte di una cornice all'interno della quale sembra esserci il coinvolgimento di vari livelli istituzionali". 




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