mercoledì 17 luglio 2024

Orban spacca UE

[Il primo giugno 1962, nel crepuscolo che precede l’alba, una spedita lancia della guardia costiera israeliana uscì dalle acque territoriali del paese. Il motore venne spento, e mentre lo scafo andava silenziosamente alla deriva un uomo della polizia rovesciò le ceneri di Eichmann nel Mediterraneo.] "Alla luce dei recenti sviluppi che segnano l'inizio della Presidenza ungherese, la Presidente ha deciso che la Commissione Europea sarà rappresentata a livello di alti funzionari durante le riunioni informali del Consiglio. La visita del Collegio alla Presidenza non avrà luogo". Lo scrive su X il portavoce della Commissione Eric Mamer.  Balaz Orban, braccio destro del premier ungherese Viktor Orban, ha detto oggi che "il Primo Ministro ha informato per iscritto i leader del Consiglio Europeo sui negoziati, sulle esperienze della prima fase della missione di pace e sulle proposte ungheresi". "Se l'Europa vuole la pace e vuole avere un ruolo decisivo nella risoluzione della guerra e nella fine dello spargimento di sangue, deve ora elaborare e attuare un cambiamento di direzione", ha aggiunto, in un'intervista alla testata Magyar Nemzet. "Non dobbiamo - prosegue - né sopravvalutare né sottovalutare il nostro ruolo. Sappiamo esattamente quali sono i punti di forza del Paese e quali no, ma fin dal primo giorno del conflitto siamo stati agenti credibili per la pace, essendo gli unici in grado di negoziare con tutte le parti. Il fatto stesso che questi incontri si siano svolti a intervalli di due settimane dimostra che l'Ungheria può svolgere un ruolo serio nella mediazione: la maggior parte dei Paesi al mondo aspetta anni solo per avere un incontro di questo tipo". La presidenza della Commissione Europea "non ha traccia" di lettere inviate dal premier ungherese Viktor Orban su possibili proposte per la soluzione del conflitto in Ucraina. Lo fa sapere  il portavoce dell'esecutivo blustellato. Il direttore dell'ufficio politico del premier, Balazs Orban, in un'intervista ha detto che il "primo ministro ha informato per iscritto i leader del Consiglio Europeo". "La presidente della Commissione ne fa parte", ha notato il portavoce. Quella di Viktor Orban "non è stata una vera missione di pace". Lo ha detto, a quanto si apprende, la presidente della Commissione designata Ursula von der Leyen nel corso dell'incontro con il gruppo The Left, al quale ha sottolineato che, nonostante le differenti visioni, il gruppo della Sinistra è comunque "pro-Ue, pro-Ucraina e pro-Stato di diritto". Von der Leyen, in questo contesto, ha citato la nascita dei Patrioti e del gruppo guidato da Afd e le elezioni americane di novembre. "Io sono per un'Europa forte, per una centralità europea", ha spiegato.       "Siamo convinti che l'intero periodo di presidenza dell'Ue del nostro Paese debba essere utilizzato, in termini politici, per creare le condizioni per i negoziati di pace. Se l'Ue non agisce ora, potrebbe non essere in grado di agire in seguito. Ci sono diversi attori della politica internazionale con i quali vale la pena negoziare e incoraggiarli ad agire insieme. Quindi ci sono ancora viaggi e negoziati da fare. Siamo nel mezzo di un periodo molto intenso", ha detto il braccio destro del premier ungherese.     Venerdì scorso Orban ha incontrato Donald Trump, accreditandosi come uomo di pace capace di mettere fine al conflitto in Ucraina.  "Missione di pace 5.0. È stato un onore visitare Donald Trump a Mar-a-Lago. Abbiamo discusso dei modi per fare la pace. La buona notizia del giorno: troverà una soluzione!", ha scritto Orban su X. "Abbiamo continuato la missione di pace a Mar-a-Lago. Donald Trump ha dimostrato durante la sua presidenza che è un uomo di pace. Lo sarà di nuovo!", ha aggiunto in un altro commento, postando foto e video che lo immortalano insieme al tycoon.    Prima della sua riunione con Trump, il premier ungherese ha incontrato il presidente Vladimir Putin, un appuntamento che fatto storcere il naso a molti dirigenti. Anche se in una lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, Orban ha detto di non aver avanzato "alcuna proposta" e di non aver espresso "alcuna opinione a nome del Consiglio europeo o dell'Unione europea" durante i suoi colloqui con Putin. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha spiegato da parte sua che Putin  "non ha trasmesso alcun messaggio a Trump tramite Orban". In quanto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha sottolineato che "Per quanto riguarda il premier Orban, è stato a Kiev e poi è volato a Mosca. Non sapevo che volasse a Mosca, è stata una sua scelta indipendente. Quanto alla possibilità di fare da mediatore, non c'è mediazione tra Russia e Ucraina. Solo alleanze serie e forti possono fungere da mediatori, il mondo intero può costringere la Russia a fermare questa guerra. Non è questione di mediazione, ma di opportunità". "Non possiamo aspettarci alcuna iniziativa di pace da Donald Trump fino alle elezioni. Posso tuttavia affermare con certezza che, subito dopo la sua vittoria elettorale, non aspetterà il suo insediamento, ma sarà pronto ad agire immediatamente come mediatore di pace". Lo ha scritto Viktor Orbán nella lettera inviata al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e ad altri leader dell'Ue, e visionata dal Financial Times. "Ha piani dettagliati e ben fondati per questo", ha aggiunto. "Russia terrorista. Di quali altre prove c'è bisogno? L'Ucraina ha bisogno di aiuto per vincere questa guerra e proteggere il mondo dalle conseguenze", ha aggiunto la campionessa di Dnipro. D'altronde, prima ancora della notorietà legata al primato del mondo (ma era già campionessa del mondo e oro olimpico a Tokyo), la Mahuchikh ha sempre avuto un atteggiamento fermo sulla guerra nel Donbass. "Il 24 febbraio 2022 siamo cambiati per sempre. Ogni giorno il mio paese lotta per la verità, l'onestà, la libertà, l'indipendenza, per la sua esistenza", scriveva per ricordare il giorno in cui i primi carri russi superavano la frontiera nel sud e nell'est del paese e lei lasciava la propria città per mettersi al sicuro. Una convinzione che si è sempre più rafforzata. Ad aprile di quest'anno ha raggiunto la scuola dove ha mosso i primi passi da atleta, a Dnipro, distrutta dai missili di Mosca: "I terroristi russi lanciano missili dove vivono bambini, donne e anziani. Se l'Ucraina perde questa guerra, il mondo perderà", scriveva. Tra qualche settimana lei - che entrata nella storia dello sport superando il 2,09 stabilito 37 anni fa da Stefka Kostadinova a Roma nel 1987 - sarà protagonista alle Olimpiadi di Parigi. In pista porterà la sofferenza e l'orgoglio degli ucraini. Domenica dopo il record ha gioito così: "Ho firmato per l'Ucraina la storia dell'atletica mondiale". A Parigi non vorrà essere da meno. E' quello che Yaroslava Mahuchikh, nuova stella del salto in alto, ha ricordato a tutti.Domenica con un salto di 2,10 ha battuto il record mondiale della sua specialità, un primato che resisteva da 37 anni. Da una ragazza di 22 anni che, come tutti i giovani della sua generazione, rilancia la propria vita sui social c'era da attendersi un post con il trionfo sportivo. La Mahuchikh ha, invece, postato le immagini della sua Ucraina e del bombardamento dell'ospedale infantile di Kiev. "Nessun record mi può dare gioia mentre la Russia attacca il mio Paese, ogni giorno, mentre uccide i nostri soldati e prende le vite di bambini e genitori", ha scritto questa giovanissima atleta con i lineamenti ancora da adolescente ma un carattere più duro, sicuramente forgiato dalla sofferenza per la guerra.


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