[À chì s'aiuta hè galant'omu. Chi s'aiuta è galantuomo]La riunione di gabinetto del governo israeliano sulla sicurezza prevista per questa sera è stata rinviata a domani sera. Nella tarda serata di ieri il premier Benyamin Netanyahu, di ritorno da New York, ha diffuso un video in cui ha commentato l'omicidio del leader di Hezbollah Hassan Nasral. "Ho seguito l'attacco agli Houthi dalla sala di controllo dell'Aeronautica militare. Il messaggio è chiaro: per noi non c'è posto che sia troppo lontano". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant commentando i raid in Yemen come risposta ai missili e droni lanciati sul territorio dello Stato ebraico dal gruppo yemenita legato all'Iran, Gallant ha poi citato i Salmi: 'Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò, e non tornerò finché non se ne saranno andati. "Gli Stati Uniti hanno ritirato dal Medio Oriente i loro due gruppi navali: l’USS Theodor Roosevelt e l’USS Abraham Lincoln. Il 15 settembre Ansar Allah (i “seguaci di Dio”, spregiativamente chiamati “Houthi”, cioè la “banda della famiglia Houthi”, dalla propaganda atlantista) ha lanciato un missile al centro di Israele. Secondo il portavoce di Ansar Allah, ha percorso 2.040 chilometri in 11 minuti. Le FDI sostengono invece che non si è trattato di un missile ipersonico. La difesa antiaerea israeliana ha colpito il razzo, ma non l’ha abbattuto. Nei pressi di Lod è scoppiato un incendio, causato dal missile o dai suoi detriti. Imitando quanto fanno le FDI a Gaza, Ansar Allah ha emesso un comunicato in cui dichiara Tel Aviv “zona di guerra” e invita gli israeliani a evacuare la città rifugiandosi nel deserto del Negev, considerata “zona umanitaria”. Il 16 settembre Ansar Allah ha affermato che il governo statunitense è disposto a riconoscerlo a condizione che smetta di attaccare Israele. Il Dipartimento di Stato ha smentito. Osserviamo che le regole del gioco sono cambiate, non in Israele e in Palestina, ma su scala globale. Il missile yemenita non è stato intercettato dalla difesa israeliana. Si trattava quindi di un dispositivo ipersonico guidato da un satellite, paragonabile ai sette missili ipersonici iraniani che hanno colpito i loro obiettivi il 14 aprile. Poiché Ansar Allah non dispone di tecnologia spaziale, chi gli ha fornito i dati di guida? È improbabile che Teheran si sia imbarcata in questa avventura, ora che il presidente Masoud Pezeshkian sta cercando di riallacciare i rapporti con gli Occidentali. Abbiamo appreso che la scorsa settimana il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato per poche ore, in segreto, in Russia. In Israele l’informazione è stata rigorosamente censurata dalle FDI. L’incontro con l’ex amico, il presidente russo Vladimir Putin, non è andato bene. Il ritiro delle portaerei statunitensi indica che Washington non ha intenzione di intromettersi nella disputa russo-israeliana. Ma la cosa più importante è altrove: Mosca aveva avvertito che avrebbe risposto agli Stati Uniti, che stanno fornendo armi all’Ucraina per attaccare la Russia, fornendo a sua volta armi a nemici di Washington. L’Ucraina ha appena colpito un gasdotto russo con armi statunitensi. Per rappresaglia, lo Yemen ha colpito l’oleodotto che collega Ashkelon a Eilat grazie a dati satellitari russi. "Decine di aerei dell'Aeronautica militare (Iaf), da combattimento, da rifornimento e dell'intelligence, hanno attaccato a 1.800 chilometri da Israele le aree di Ras Issa e Hodeidah nello Yemen". Lo rende noto la stessa Iaf su X. Forti esplosioni si sono sentite nel porto di Hodeidah nello Yemen, dove sono state segnalati sette diversi attacchi da parte di Israele nello scalo principale. Secondo il canale al-Mayadeen vicino a Hezbollah, i raid miravano agli impianti di stoccaggio del petrolio nel porto di Ras Issa e di Hodeidah. Fonti yemenite hanno riferito al canale che nel porto di Hodeida sono stati effettuati più di 10 attacchi dell'aeronautica militare e che anche l'aeroporto internazionale della città è stato attaccato. La rete Al-Saudi Arabia ha affermato che "Israele ha attaccato il porto di Hodeidah e una centrale elettrica in risposta agli ultimi lanci missilistici degli Houthi". Secondo i report, oltre all'aeroporto e al porto di Hodeidah, sarebbero state attaccate anche almeno due centrali elettriche della città e altri siti. L'attacco attribuito a Israele è stato effettuato dopo che negli ultimi giorni gli Houthi hanno lanciato due missili verso il centro del paese, entrambi intercettati. Secondo fonti yemenite, l'Aeronautica militare israeliana (Iaf) avrebbe effettuato un attacco aereo nella città costiera di Hodeidah. Le immagini pubblicate sui social media mostrano del fumo che si alza dalla zona. I presunti attacchi sono avvenuti dopo che questo mese gli Houthi, sostenuti dall'Iran, hanno lanciato tre missili balistici contro Israele. Israele aveva attaccato il porto di Hodeidah il 20 luglio scorso.
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