giovedì 3 luglio 2025

Lunedì Bibi a Washington

[Aiuta ti, Diu t'aiuta. Aiutati che il Ciel t'aiuta.] Donald Trump riceverà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca lunedì prossimo. Lo hanno riferito fonti israeliane ad Axios, come riporta Barak Ravid su X.  "Nessun Paese civile può tollerare atti violenti e anarchici come l'incendio di un'installazione militare, il danneggiamento di proprietà dell'Idf e le aggressioni al personale di sicurezza da parte di cittadini dello Stato". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu nel condannare le ultime violenze dei coloni contro l'esercito israeliano, invitando le forze dell'ordine a indagare sull'incidente e a perseguire i "rivoltosi" ma sottolineando tuttavia che si tratta di una minoranza marginale: "La comunità dei coloni è un modello" e "non permetteremo a pochi violenti e fanatici di macchiare un'intera comunità".    L'emittente araba Al Jazeera riporta che è salito a 39 morti e decine di feriti il bilancio del bombardamento israeliano di ieri su un internet café sulla costa nord della città di Gaza. Tra le vittime figurerebbe anche il fotogiornalista palestinese Ismail Abu Hatab.     In merito a tali notizie le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato ieri sera di aver preso di mira in mattinata diversi agenti di Hamas nel nord di Gaza. Secondo l'esercito dello Stato ebraico, erano state prese ampie precauzioni prima dell'attacco per ridurre i danni ai civili. L'accaduto è attualmente oggetto di indagine da parte delle Idf, viene specificato. Donald Trump firmerà nelle prossime ore un ordine esecutivo mettere fine alle sanzioni americane alla Siria, mantenendo però quelle su Bashar al Assad e i suoi collaboratori. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, sottolinea la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, sottolineando che Trump vuole una Siria "stabile e in pace con i vicini". Alti funzionari siriani hanno dichiarato, in colloqui a porte chiuse, che negli ultimi giorni si è svolto un dialogo diretto con Israele, su base giornaliera.     Lo riferisce la tv israeliana Kan aggiungendo che una fonte siriana ha dichiarato che il governo guidato da Ahmed al-Shara (Jolani) non esclude la possibilità di raggiungere un accordo di pace con Israele entro la fine del mandato del presidente americano Donald Trump. L'emittente ricorda che Damasco non ha condannato i raid israeliani all'Iran, mentre ha condannato fermamente l'attacco iraniano alla base americana in Qatar. La forte esplosione udita a Damasco è stata causata da una detonazione controllata di ordigni inesplosi da parte delle autorità, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana sul suo canale Telegram. "L'esplosione udita poco fa nelle vicinanze della capitale è stata causata dalla detonazione di residuati bellici da parte delle autorità competenti", riferisce l'agenzia. Le autorità siriane non avevano diramato alcun avviso prima della detonazione. L'emittente televisiva ufficiale Alekhbariah ha inizialmente riportato "una forte esplosione di origine sconosciuta nella città di Damasco" senza fornire ulteriori informazioni. Papa Leone XIV è "profondamente rattristato" per "la perdita di vite e la distruzione causate dall'attacco alla chiesa greco-ortodossa di Mar Elias a Damasco, ed esprime sentita solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia". È quanto si legge in un telegramma di cordoglio a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. Il Papa "prega anche per coloro che piangono la loro perdita, per la guarigione dei feriti e invoca i doni di consolazione, guarigione e pace dell'Onnipotente sulla nazione". Un gruppo qaedista non appartenente all'Isis ma formato da ex membri della coalizione militare ora al governo in Siria ha rivendicato nelle ultime ore l'attentato terroristico alla chiesa di Sant'Elia alla periferia di Damasco e nel quale sono state uccise 30 persone. Il governo di Sharaa aveva subito attribuito all'Isis l'attacco. La rivendicazione è apparsa stamani sui profili social del gruppo Ansar as-Sunna (I seguaci del sunnismo), un gruppo attivo da anni come costola di Hayat Tahrir ash Sham (Hts), la coalizione che ha preso il potere in Siria l'8 dicembre scorso e a lungo guidata da Sharaa (Jolani).  Nella rivendicazione, il gruppo Ansar as Sunna motiva l'attacco di domenica contro la comunità cristiana come risposta alla "provocazione" dei mesi scorsi da parte di alcuni esponenti della stessa comunità della chiesa ortodossa di Duweila che avevano organizzato attività di proselitismo nel quartiere misto. Il testo della rivendicazione se la prende inoltre con il governo di Ahmad Sharaa, accusato di aver pubblicato dichiarazioni "false" in merito alla responsabilità dell'attentato di domenica, attribuito molto rapidamente all'Isis.

Prima del cambio di regime in Siria l'8 dicembre scorso, i membri di Ansar as Sunna sono stati a lungo operativi clandestini sul terreno come referenti nella periferia di Damasco della coalizione Hts guidata da Sharaa (Jolani). Dopo l'avvento al potere di Sharaa, Ansar as Sunna ha preso le distanze dal nuovo governo.  

Nessun commento:

Posta un commento