[Ancu e puce hanu a tosse.Anche le pulci hanno la tosse.] "Abbiamo concluso una fase significativa, ma la campagna contro l'Iran non è finita. Stiamo entrando in una nuova fase basata sui risultati di quella attuale. Abbiamo fatto arretrare di anni il progetto nucleare iraniano, e lo stesso vale per il suo programma missilistico". Lo ha dichiarato il capo di stato maggiore israeliano,Eyal Zamir. Con l'approvazione del ministro della Difesa Israel Katz, il comando del fronte interno dell'Idf ha comunicato alla popolazione la fine delle restrizioni nel Paese attuate finora per la guerra con l'Iran. Al momento la nuova disposizione è in vigore dalle 20 (in Italia le 19) alla stessa ora di giovedì. Tutte le aree di Israele possano tornare alla piena attività. Parlando ai giornalisti dopo aver visitato il sito dopo un attacco iraniano a Be’er Sheva, nel sud di Israele, il presidente Isaac Herzog ha affermato che il paese si trova di fronte a un “nemico malvagio, che ha deciso semplicemente di distruggere, ferire e uccidere” e ha elogiato il primo ministro Netanyahu e il presidente Trump per aver eliminato la “minaccia nucleare iraniana”. I legislatori iraniani hanno votato a favore della sospensione della cooperazione con l'Aiea, secondo quanto riportato dalla Tv di Stato. "L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, che si è rifiutata di condannare anche solo marginalmente l'attacco agli impianti nucleari iraniani, ha messo a repentaglio la propria credibilità internazionale", ha dichiarato il presidente del parlamento iraniano Mohammad Bagher Ghalibaf, annunciando che "l'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran sospenderà la sua cooperazione con l'Aiea fino a quando i siti non verranno messi in sicurezza. I bombardamenti americani sui siti nucleari iraniani non hanno causato il crollo degli edifici sotterranei ma hanno bloccato gli ingressi di due delle strutture. Lo riporta il New York Times citando le valutazioni preliminari dell'intelligence americana, secondo le quali le scorte di uranio arricchito dell'Iran sono state spostate, prima dell'attacco, in siti segreti. Le indiscrezioni confermano quelle di Cnn sul fatto che il programma nucleare iraniano è stato ritardato di qualche mese. Le valutazioni preliminari, osserva il Nyt,sembrano suggerire che le dichiarazioni di Donald Trump sulla distruzione totale dei siti sia esagerata. Donald Trump attacca Cnn e il New York Times per aver riportato indiscrezioni secondo le quali i bombardamenti americani non hanno distrutto i siti nucleari e hanno solo ritardato il programma iraniano di qualche mese. Cnn e il New York Times "si sono alleati nel tentativo di sminuire uno degli attacchi militari di maggior successo della storia. I siti nucleari in Iran sono stati completamente distrutti. Sia il New York Times che Cnn sono stati criticati duramente dall'opinione pubblica", ha detto Trump. Il bombardamento dei siti nucleari iraniani è stato un "successo: non solo abbiamo distrutto il programma nucleare" di Teheran ma "lo abbiamo fatto senza vittime americane". Lo ha detto il vicepresidente JD Vance nel corso di una cena con i repubblicani dell'Ohio. "Quella che chiamo la dottrina di Trump è molto semplice. Primo: si articola un chiaro interesse americano, e in questo caso è far sì che l'Iran abbia un'arma nucleare. Secondo: si cerca di risolvere il problema con un approccio diplomatico aggressivo. E terzo: quando non si riesce a risolverlo diplomaticamente, si usa potenza militare schiacciante per risolverlo e poi si scappa via prima che diventi un conflitto prolungato", ha spiegato Vance. Steve Witkoff, l'inviato speciale del presidente americano Donald Trump, respinge le indiscrezioni dei media sui danni causati dai bombardamenti americani in Iran, che avrebbero ritardato il programma nucleare di Teheran di qualche mese. In un'intervista a Fox, Witkoff afferma che "le informazioni che suggeriscono che non abbiano raggiunto il nostro obiettivo sono false". L'inviato di Trump ha quindi spiegato che è "quasi impossibile" per l'Iran rilanciare sul programma nei prossimi anni. L'Iran ha annunciato oggi di aver impiccato tre uomini ritenuti spie al servizio di Israele, il giorno dopo l'entrata in vigore di una fragile tregua tra la Repubblica islamica e lo Stato ebraico. "Idris Ali, Azad Shojai e Rasoul Ahmad Rasoul, che hanno tentato di importare nel Paese attrezzature per compiere omicidi, sono stati arrestati e processati per cooperazione con il regime sionista. La sentenza è stata eseguita questa mattina e sono stati impiccati", ha dichiarato la magistratura iraniana. Le esecuzioni sono avvenute a Urmia, una città nel nordovest vicino alla Turchia, hanno specificato le autorità iraniane diffondendo foto dei tre uomini che indossavano le uniformi blu del carcere. Lunedì un altro uomo, anch'esso ritenuto legato al Mossad, il servizio di intelligence israeliano per l'estero, è stato impiccato da Teheran. L'Iran annuncia regolarmente l'arresto e l'esecuzione di agenti ritenuti al servizio dei servizi segreti di Paesi stranieri, tra cui il suo acerrimo nemico Israele. Il governo iraniano ha promesso domenica di accelerare i processi a seguito dell'offensiva lanciata il 13 giugno dallo Stato ebraico. "I casi relativi alla sicurezza, tra cui il sostegno al regime usurpatore e il ruolo di quinta colonna del nemico, saranno gestiti più rapidamente", ha dichiarato alla televisione di Stato il capo della magistratura Gholamhossein Mohseni Ejei. Secondo le ong, l'Iran effettua il maggior numero di esecuzioni capitali dopo la Cina. Il presidente iraniano Masud Pezeshkian si è detto pronto a tornare "al tavolo delle trattative". Pezeshkian ha dichiarato che il suo Paese non vuole acquisire armi nucleari, ma continuerà a difendere i suoi "diritti legittimi" nell'uso pacifico dell'energia nucleare. Pezeshkian, durante una telefonata con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed, ha detto che Israele e Usa "non possono imporre aspirazioni ingiuste con la forza". "Ci aspettiamo che spieghiate loro, nei vostri rapporti con gli Stati Uniti - ha proseguito -, che la Repubblica Islamica dell'Iran sta solo cercando di affermare i suoi diritti legittimi". L' Iran - ha aggiunto - "non ha mai cercato di acquisire armi nucleari e non lo fa adesso", ha dichiarato, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale Irna, aggiungendo che l'Iran era "pronto a risolvere le questioni... al tavolo dei negoziati". Pezeshkian, ha detto che l'attacco di ieri sera dell'Iran contro la base americana di al Udeid, a sud-ovest di Doha, è stata una "reazione" al coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto con Israele e non rappresenta uno scontro tra la Repubblica islamica e il Qatar. L'attacco è stata "una reazione al coinvolgimento diretto e palese degli Stati Uniti nell'aggressione del regime sionista" e "non deve essere interpretato come uno scontro tra la Repubblica islamica dell'Iran e il suo vicino amico e fraterno, il Qatar", ha detto Pezeshkian, in una telefonata con l'emiro Tamim bin Hamad Al Thani.
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