lunedì 23 giugno 2025

Domani vertice NATO

[Accantu u focu, a paglia ci stà mali.] Anche per la Nato, "l'Iran non deve avere l'arma atomica". Lo dice il segretario generale dell'Alleanza atlantica Mark Rutte, in conferenza stampa all'Aja alla vigila del summit. Per Rutte, dato che Teheran è "pesantemente coinvolta" nella guerra condotta dalla Russia contro l'Ucraina poiché fornisce "droni" a Mosca, il tema "emergerà nelle discussioni" nel corso del vertice.  Secondo Mark Rutte, l'attacco sferrato dagli Usa contro i siti nucleari iraniani non è "contrario al diritto internazionale". La "più grande paura" del segretario generale della Nato, spiega in conferenza stampa all'Aja, "sarebbe che l'Iran avesse l'arma atomica. Focalizziamoci sulle cose essenziali: potrebbe esercitare una stretta mortale su Israele e sulla regione e altri parti del mondo". Per questo, continua, "la Nato ha sempre detto che Teheran non dovrebbe mai mettere le mani su un'arma nucleare. E non concordo sul fatto che sarebbe contrario al diritto internazionale quello che hanno fatto gli Usa", conclude. Il segretario generale sottolinea che l'industria europea della difesa deve "rispondere rapidamente" ai "chiari segnali" sulla domanda che inviano gli Stati della Nato. "Domani al summit della Nato sull'industria della difesa – afferma in conferenza stampa – continueremo a vedere nuovi ordinativi, una cooperazione concreta per espandere la nostra base industriale nella difesa. Mandiamo un chiaro segnale di domanda. Abbiamo bisogno che l'industria risponda e che lo faccia rapidamente, perché c'è bisogno urgente" di aumentare la produzione militare. "Non solo saremo più sicuri, ma c'è un enorme potenziale economico per le nostre società, inclusi più posti di lavoro per la nostra gente". Domani martedì 24 giugno e mercoledì 25 giugno si terrà all’Aja, nei Paesi Bassi, il vertice Nato 2025, in un clima di massima sicurezza e tensioni geopolitiche. Il summit arriva in un momento critico per l’Alleanza, segnata da visioni divergenti tra gli alleati e dall’ombra di un secondo mandato Trump, che potrebbe minarne la coesione. I Paesi della Nato hanno sottoscritto un impegno ad aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil, dopo che la Spagna ha ritirato l'opposizione che minacciava di far deragliare il vertice dell'Alleanza della prossima settimana, hanno dichiarato i diplomatici coinvolti nei negoziati. Tuttavia, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha dichiarato che Madrid ha "raggiunto un accordo" con la Nato che la esenta dal raggiungimento dell'obiettivo. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha pubblicato su X la lettera che gli ha inviato il segretario generale della Nato Mark Rutte confermando alla Spagna "la flessibilità per determinare il proprio percorso sovrano per raggiungere gli obiettivi di capacità". Sanchez suggerisce si tratti di una deroga. "Capisco che la Spagna è convinta di poter raggiungere i target con una traiettoria inferiore al 5%", si legge ancora. Il governo tedesco pianifica per i prossimi quattro anni debiti record per 850 miliardi. Lo scrive l'Handesblatt, anticipando i dati che saranno presentati domani dal ministro delle Finanze Lars Klingbeil sul nuovo bilancio.     Per la difesa e la protezione civile, sono previsti 170 miliardi di euro all'anno entro il 2029. Il "percorso irreversibile" dell'Ucraina verso la Nato è stato concordato l'anno scorso al vertice di Washington e "sarà valido anche giovedì". Lo ha detto il segretario generale Mark Rutte alla vigilia del vertice Nato all'Aja, precisando che Kiev deve avere ciò che serve per "difendersi dalla Russia" oggi ed esercitare "deterrenza" in futuro. "Dal Canada e dall'Europa sono già stati promessi 35 miliardi di aiuti militari per il 2025", ha aggiunto. Come la Spagna, la Slovacchia deve "riservarsi il diritto sovrano di decidere a quale ritmo e in quale struttura è disposta ad aumentare il bilancio del ministero della Difesa" per "raggiungere il piano della Nato entro il 2035".  Lo scrive il premier slovacco Robert Fico su X, precisando che Bratislava "è in grado di soddisfare i requisiti della Nato anche senza un sostanziale aumento della spesa per la difesa al 5% del Pil". "In un periodo di risanamento delle finanze pubbliche e di recupero del tenore di vita medio nell'Ue, la Repubblica Slovacca ha altre priorità nei prossimi anni rispetto agli armamenti", aggiunge.   Gli Stati Uniti vogliono evitare "promesse vuote" sull'aumento della spesa militare al 5% così com'è stato per il summit del Galles, dato che alcuni alleati, "come il Canada", arriveranno al 2% concordato all'epoca solo il prossimo anno. Lo ha detto l'ambasciatore americano alla Nato Matt Whitaker in un briefing con la stampa alla vigilia del summit dell'Aia. "Dobbiamo raggiungere il 5% il prima possibile, i nostri avversari non aspetteranno che siamo pronti", ha aggiunto precisando che ci saranno "rapporti regolari" sulla crescita della spesa e che gli alleati "si controlleranno l'un l'altro". 


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