venerdì 13 settembre 2024

Il fratello di Giorgia

[Mi sentivo parte della scenografia, sono fuggito dal macchinario, il mio cuore batteva forte. Peter Gabriel]  Nel dibattito europeo sulla guerra ucraina, “sempre più leader sono pronti a unirsi al campo della pace” e, tra questi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz. L’ha affermato oggi nella sua periodica intervista a Kossuth Radio il primo ministro ungherese Viktor Orban, che ha attribuito alla sua azione l’allargamento del campo trattatista e ha promesso “altri passi sorprendenti”. Orban ha affermato che “la parte sana del mondo ha sempre sostenuto la pace” e che ci sono “piani di pace sul tavolo”. Poi è tornato sulla sua controversa “missione di pace” e ha sottolineato che il cui obiettivo era “far sì che anche l’Europa occidentale iniziasse finalmente a pensare alla pace” per “spostare i leader europei dalla loro posizione pro-guerra, farli uscire dalle trincee, perché non esiste una soluzione militare a questa guerra”. Il premier magiaro ha detto che è necessario cercare “soluzioni per un cessate-il-fuoco” e, senza la sua missione che l’ha portato a luglio a Mosca, Kiev (e Mar-a-Lago da Donald Trump), “questo dibattito non sarebbe nemmeno iniziato”. Invece – ha proseguito – ora sta emergendo che sempre più leader sono pronti a unirsi al campo della pace. Uno di questi è il cancelliere tedesco. Ho in serbo altri passi sorprendenti per quanto riguarda la missione di pace”.Giorgia Meloni è la mia "sorella cristiana". Lo afferma il presidente ungherese Viktor Orban al Workshop Thea di Cernobbio. "All'inizio - spiega - questo rapporto non ha avuto un ruolo importante nella politica europea, ora però insieme possiamo aprire una nuova era".     Secondo Orban "avere le stesse basi culturali gioca un ruolo più importante rispetto al passato" e Giorgia Meloni "non è solo una collega politica ma una 'sorella cristiana'". "Questo concetto - conclude - ha un senso politico fondamentale per l'Ungheria ma credo anche per l'Italia e questo aspetto culturale della politica tornerà in Europa come è giusto che sia". "Un incontro tra Putin e Zelensky è sicuramente possibile e necessario". Lo ha detto il primo ministro dell'Ungheria e presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea, Viktor Orbàn, a Cernobbio. "C'è una grande letteratura in Europa di come creare la pace e questa abbondante letteratura riguarda il dialogo, che se non c'è in un tempo opportuno l'escalation cresce e tutto diventa più difficile. Poi c'è il cessate il fuoco, su cui c'è un fraintendimento nell'opinione pubblica occidentale, secondo cui prima dovremmo fare un piano di pace, poi aprire un negoziato e poi attuare il cessate il fuoco", ha aggiunto.     "Ma non è così, perché guardando alle esperienze più recenti dei processi e insieme alla mia esperienza personale il mio punto è prima il cessate il fuoco, poi il dialogo e infine il piano di pace", ha sottolineato. Attacchi multipli russi hanno provocato la morte di centinaia di mercenari stranieri in Ucraina. È quanto afferma l'agenzia Tass che cita una fonte militare di alto livello.     "Oltre 250 mercenari stranieri, tra cui 70 specialisti della difesa aerea francesi e rumeni, sono stati eliminati durante un attacco il 4 settembre a Krivoy Rog", afferma la fonte. E ancora: "Circa 500 specialisti, tra cui istruttori provenienti da Polonia, Francia, Germania e Svezia, sono morti o hanno riportato ferite dopo l'attacco del 3 settembre a un centro di addestramento delle forze armate ucraine a Poltava", sostiene la fonte alla Tass aggiungendo che tra le vittime c'erano militari dell'esercito ucraino e del Servizio della Guardia nazionale, nonché "mercenari stranieri provenienti da Polonia, Francia, Germania e Svezia, che stavano addestrando truppe ucraine". A Konstantinovka, "circa 50 militanti francesi sono rimasti uccisi in un attacco con missili Iskander in una struttura temporanea per il dispiegamento di mercenari stranieri".     La stessa fonte riferisce che almeno 50 soldati ucraini, tra cui 19 mercenari provenienti dal Regno Unito, sono rimasti uccisi in un raid effettuato il 2 settembre sempre con missili Iskander-M contro "il sito di dispiegamento temporaneo dei mercenari stranieri che stazionavano in un hotel nella città di Zaporizhzhia". "Putin sta cercando di lanciare più missili per uccidere altri bimbi. Noi cerchiamo di difenderci" come possiamo, "ma loro attaccano anche con missili balistici che provengono dall'Iran". Lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, al Forum Teha in corso a Cernobbio. La politica occidentale di negare a Kiev la capacità a lungo raggio per colpire anche la Russia è "sbagliata": lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina in corso nella base aerea statunitense di Ramstein, in Germania, come riferisce su Telegram lo stesso leader. La massima autorità militare della Nato, il Comitato militare, si riunisce oggi e domani a Praga, in Repubblica Ceca. Il tutto mentre si consuma una forte crisi diplomatica tra Mosca e Londra e dopo le roventi dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin sul rischio di una “guerra” se all’Ucraina fosse consentito di utilizzare armi a lungo raggio fornite dalla NATO per colpire obiettivi all’interno della Russia, come richiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Oltre alla minaccia russa di “decisioni appropriate”. Intanto il primo ministro britannico Keir Starmer è oggi a Washington per incontrare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden , dove dovrebbe chiedere l’approvazione degli Stati Uniti per un piano che consentirebbe all’Ucraina di utilizzare il missile britannico “Storm Shadow” per colpire obiettivi all’interno della Russia. Mosca sta evidentemente flettendo i muscoli. Il ministero della difesa russo ha affermato che il suo personale di servizio impegnato in esercitazioni nel Mare di Barents ha condotto test di lancio di missili da crociera e ha anche partecipato a esercitazioni per simulare la caccia e l’inseguimento di sottomarini nemici. Ha descritto le esercitazioni come un successo. La Russia sta conducendo la sua più grande serie di esercitazioni navali dall’era sovietica. È dunque particolarmente rilevante l’incontro Nato del week end di persona a Praga, con i Capi di stato maggiore della difesa che discuteranno degli sviluppi strategici militari all’interno dell’Alleanza. Gli interventi di apertura spetteranno al presidente del Comitato militare della NATO, ammiraglio Rob Bauer, al presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel e al capo di stato maggiore ceco, tenente generale Karel Rehka. Da notare che Pavel è stato eletto presidente della Repubblica Ceca a gennaio 2023. Con l’appoggio del governo di centrodestra, ha sconfitto l’ex primo ministro populista Andrej Babis. Un segnale forte inviato dalla popolazione nonostante i poteri limitati, nella Repubblica Ceca, del capo dello Stato. E da notare anche che Pavel in passato ha guidato il Comitato militare della Nato. “La prima sessione vedrà i Capi di Stato maggiore della Difesa dei Paesi Nato affrontare la realizzazione delle decisioni prese dagli alleati al Summit di Washington nel luglio 2024” si legge in una nota dell’alleanza. “Mentre l’Alleanza celebra il suo 75esimo anniversario, i leader della Nato stanno adottando misure importanti per rafforzare ulteriormente la deterrenza e la difesa, rafforzare il supporto a lungo termine all’Ucraina e approfondire le partnership globali” si aggiunge. Nella seconda sessione, il comandante supremo alleato in Europa, generale Christopher G. Cavoli, informerà i capi della difesa sui progressi dell’implementazione dei piani DDA. Questi piani rendono l’Alleanza più forte e più capace di scoraggiare e, se necessario, difendersi da qualsiasi potenziale avversario. Come parte del pacchetto di supporto della Nato all’Ucraina, questa sessione discuterà anche dell’istituzione del Nato Security Assistance and Training for Ukraine (Nsatu), un nuovo comando progettato per pianificare, coordinare e organizzare la fornitura di assistenza alla sicurezza. Nella terza sessione, il comandante supremo alleato per la trasformazione, generale Philippe Lavigne, fornirà informazioni e aggiornamenti sulla trasformazione bellica dell’Alleanza in conformità con il NATO Defence Planning Process (NDPP). Tra gli altri argomenti, i capi di stato maggiore della difesa discuteranno del lancio del NATO-Ukraine Joint Analysis, Training, and Education Centre (JATEC), un importante pilastro della cooperazione pratica, per identificare e applicare le lezioni apprese dalla guerra della Russia contro l’Ucraina e aumentare l’interoperabilità dell’Ucraina con la Nato. Il Comitato militare si riunisce in una sessione dei Capi di Stato maggiore della Difesa due volte l’anno presso il Quartier generale della Nato a Bruxelles, e una volta l’anno si tiene una conferenza da uno Stato membro alleato. Il Comitato militare si riunisce per discutere delle operazioni, missioni e attività della Nato e per fornire al Consiglio del Nord Atlantico una consulenza militare senza vincoli e basata sul consenso su come l’Alleanza può affrontare al meglio le sfide della sicurezza globale. Su base giornaliera, il suo lavoro è svolto dai Rappresentanti militari permanenti presso il Quartier generale della Nato a Bruxelles.

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