lunedì 5 agosto 2024

Plaza de Mayo contro Maduro

[Chiunque ruba al suo compagno anche il valore di un centesimo, è come se gli avesse tolto la vita. Dal Talmud e dal Pirkei Avot] Elvis Amoroso, presidente della Consiglio nazionale elettorale del Venezuela (Cne), ha consegnato alla Corte Suprema di Giustizia i registri elettorali delle elezioni del 28 luglio. "Tutto ciò che è stato richiesto dalla più alta corte della Repubblica è stato presentato", ha dichiarato Amoroso senza fornire ulteriori dettagli.     I documenti erano stati richiesti da una sentenza del 3 agosto dopo il ricorso di Nicolás Maduro: il presidente venezuelano aveva chiesto al tribunale di "certificare" il processo elettorale dopo le denunce di frode da parte dell'opposizione.     La Corte Suprema aveva dato tre giorni di tempo al Consiglio nazionale elettorale per presentare i verbali di scrutinio, il totale dei seggi elettorali su scala nazionale, nonché i verbali di aggiudicazione e proclamazione della vittoria di Maduro. "Ringrazio il Consiglio Nazionale Elettorale e i suoi rettori per essersi presentato oggi. Confermiamo di aver ricevuto i documenti con i loro annessi da questo organo elettorale" ha dichiarato la presidente della Corte Suprema, Caryslia Rodríguez.Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ha chiesto trasparenza per i risultati delle elezioni in Venezuela avvenute il 28 luglio. In un discorso pronunciato a fianco del suo omologo cileno Gabriel Boric nel Palazzo della Moneda ha dichiarato che sono "il rispetto per la tolleranza e la sovranità popolare e l'impegno con la pace" che lo spingono a chiedere al presidente Nicolás Maduro "un dialogo e un'intesa" con l'opposizione. Lula ha anche detto di aver spiegato a Boric quali sono le iniziative che ha intrapreso con il presidente della Colombia Gustavo Petro e quello del Messico Andrés Manuel López Obrador in relazione "al processo politico del Venezuela". Il presidente brasiliano ha poi ricordato Salvador Allende di cui poco prima ha detto di aver ascoltato la registrazione dell'ultimo discorso. "Mi è dispiaciuto che il Brasile ha nella sua storia la triste macchia di aver appoggiato la dittatura cilena" ha dichiarato.    Nuove proteste sono attese in Venezuela contro la contestata vittoria di Maduro alle elezioni. Si allunga intanto la lista dei paesi latinoamericani che riconoscono Gonzalez come presidente, dopo risultati definiti "schiaccianti" anche dagli Usa. Roland Carreño, coordinatore nazionale del partito Voluntad popular, è stato arrestato a Caracas e portato in una destinazione sconosciuta. Il Sindacato nazionale dei lavoratori della stampa (Sntp) è stato il primo a dare la notizia, perché Carreño è anche un giornalista. L'attivista politico era "già finito ingiustamente in carcere con l'accusa di 'terrorismo e cospirazione' contro lo stato dal 2020 al 2023", ha ricordato l'Sntp sul suo account X. Dopo aver trascorso tre anni nel carcere El Helicoide, il quartier generale del Servizio d'Intelligence Nazionale Bolivariano (Sebin), Carreño era stato rilasciato il 19 ottobre scorso.  La coalizione di opposizione Piattaforma unitaria democratica (Pud) di Edmundo González Urrutia ha chiesto "che sia comunicato immediatamente il luogo in cui si trova e che venga rilasciato il prima possibile". Per González Urrutia "questa scomparsa si aggiunge alla grave ondata di persecuzioni e intimidazioni lanciate da Nicolás Maduro contro i leader delle forze democratiche in tutto il Paese". Estela de Carlotto, presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, ha riconosciuto che nelle elezioni del 28 luglio Nicolás Maduro ha commesso dei brogli. "È chiaro che ha imbrogliato; sarà un dittatore" ha detto in un'intervista con Jorge Rial sulla radio argentina Radio 10.     "Truccando le elezioni Maduro sta offendendo la memoria dell'ex presidente Chávez " ha proseguito, aggiungendo che la situazione che sta vivendo il Venezuela "non è facile". Secondo la presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Maduro non ha alcun modo per giustificare il suo trionfo elettorale. "Non ha nulla, non ha le schede elettorali" ha detto. Estela de Carlotto ha anche detto che sta seguendo quanto accade in Venezuela "perché tra latinoamericani ci si deve proteggere" visto che la maggior parte dei paesi della regione ha vissuto nella stessa epoca dittature "in cui tutti hanno perso familiari". Si tratta di un riferimento ai regimi militari degli anni Settanta, non solo dell'Argentina.


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