mercoledì 7 agosto 2024

Ore contate per Sinwar

[La maldicenza è un peccato altrettanto grave dell'idolatria, dell'incesto e dell'assassinio. Dal Talmud e dal Pirkei Avot] "Stiamo proseguendo verso la vittoria. So che i cittadini israeliani sono in allerta e vi chiedo una cosa: rimanete calmi e composti. Siamo preparati sia per la difesa che per l'attacco, stiamo colpendo i nostri nemici e siamo anche determinati a difenderci", ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu che oggi ha visitato la base di reclutamento dell'esercito di Tel Hashomer. Parlando alle truppe ha espresso il suo orgoglio per i soldati definendoli la "spina dorsale della nazione". Yahya Sinwar, nominato nuovo leader politico di Hamas, dopo l’omicidio di Ismail Haniyeh a Teheran la scorsa settimana. Sinwar è ampiamente considerato come l’artefice dell’assalto del 7 ottobre che ha scatenato la guerra in corso a Gaza e dalla cui data non si è più fatto vedere. La scelta è quindi “un messaggio forte all’occupazione (di Israele)” e cioè “che Hamas continua il suo percorso di resistenza”, ha dichiarato un funzionario sotto condizione di anonimato. Eletto nel febbraio 2017 a capo di Hamas nella Striscia di Gaza, Sinwar è tra i sostenitori della linea dura.61 anni, ne ha trascorsi 23 nelle carceri israeliane, prima di essere rilasciato nel 2011 nell’ambito di uno scambio di prigionieri. Sarà lui a continuare i negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi israeliani. Intanto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha chiesto di “eliminare rapidamente” Sinwar, mentre Hezbollah, allineato all’Iran, e gli Houthi dello Yemen si sono congratulati per la nomina. Moderato il commento degli Stati Uniti: il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha affermato che l’ultima parola sul buon esito della trattativa sugli ostaggi spetta a Sinwar.“La mia casa ora è inabitabile”: lo dice Oday Subhi Hanoun, un palestinese di Jenin, dopo che i bulldozer israeliani hanno raso al suolo la sua abitazione e quella di un vicino. Le autorità palestinesi nella giornata di martedì 6 agosto hanno annunciato la morte di 12 persone in tre raid distinti in Cisgiordania dove la violenza è ormai quotidiana. “La ruspa è entrata qui, ha distrutto i pilastri di casa del mio vicino, è entrata dentro. Abbiamo pensato che avrebbero distrutto tutto il quartiere. Poi è uscita e abbiamo pensato “grazie a Dio pare che si ritirino”. Ma sono tornati e hanno distrutto la casa e il tetto è caduto. Poi si sono spostati qui da me. Avevo un giardino qui. Sono entrati in casa, hanno demolito la porta e sono entrati in camera” racconta Oday Subhi Hanoun


Nessun commento:

Posta un commento