mercoledì 21 agosto 2024

Niente di nuovo in MO

[Noi non vediamo le cose per quello che sono; noi le vediamo per quel che noi siamo. Dal Talmud e dal Pirkei Avot] Il periodo di attesa per la rappresaglia iraniana contro Israele potrebbe essere lungo. Lo ha dichiarato il portavoce dei Guardiani della Rivoluzione iraniana. Il Medio Oriente si sta preparando per l’annunciata rappresaglia della repubblica islamica per l’uccisione a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, lo scorso 31 luglio. Israele non ha né confermato né smentito di essere coinvolto nell’omicidio. Hamas ha chiesto proteste di massa venerdì per celebrare "una giornata per difendere Gaza, Gerusalemme e Al-Aqsa", come riferiscono i media israeliani. Hamas ha chiesto ai musulmani della Cisgiordania, di Gerusalemme e del resto di Israele, di recarsi alla moschea di Al-Aqsa e a barricarsi al suo interno per "sventare i tentativi degli estremisti di profanarla".  L'appello arriva nel 55mo anniversario di un incendio doloso nel terzo luogo più sacro per i musulmani, compiuto da un cristiano australiano il 21 agosto 1969, che distrusse parti della struttura. Sebbene il piromane avesse agito in modo indipendente, alcuni gruppi palestinesi all'epoca accusarono Israele di aver pianificato l'attacco. Nella sua dichiarazione, Hamas sostiene che Israele è stato "complice" e lo accusa di aver tentato oggi di imporre la propria sovranità sull'intera Spianata delle Moschee, noto agli ebrei come Monte del Tempio, il luogo più sacro dell'ebraismo e il luogo in cui un tempo sorgevano i due templi ebraici. L'accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco è sull'orlo del fallimento e non esiste uno schema alternativo che possa essere presentato al suo posto. Lo hanno riferito a Politico due alti funzionari Usa e due israeliani. "Non sappiamo se Sinwar vuole l'accordo", ha detto una fonte, "se non lo vuole, c'è la possibilità che l'Iran attacchi e la situazione degeneri". Mentre gli Usa spingono per un vertice al Cairo venerdì, un funzionario israeliano ha affermato: "Non è affatto sicuro che ci sarà un vertice, se ci fosse, non ci sarebbe nulla di cui parlare finché Israele resterà sulla sua posizione".  In un attacco con un drone israeliano a Sidone è stato ucciso Khalil el-Moqdah, fratello di Mounir el-Moqdah, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah palestinese, secondo quanto scrive il quotidiano L'Orient le Jour online citando un annuncio fatto nel campo palestinese di Ain el-Héloué, nei pressi di Sidone. Suo fratello Mounir è uno dei leader palestinesi di Fatah in Libano. È stato ripetutamente accusato da Israele di contrabbando di armi alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa nella Cisgiordania occupata. L'esercito israeliano ha confermato l'operazione a Sidone, in Libano, in cui un aereo dell'Aeronautica ha colpito il "terrorista Khalil Hussein Khalil Al-Maqdah, che opera per conto dell'organizzazione terroristica Hezbollah e del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (Irgc) e continua a tentare di compiere attacchi terroristici". Insieme con il fratello, Mounir Al-Maqdah, collaborano per conto dell'Irgc e sono coinvolti nella direzione di attacchi terroristici e nel contrabbando di armi e fondi destinati ad attività terroristiche in Giudea e Samaria (Cisgiordania). L'"assassinio" di un funzionario di Fatah in Libano è "un'ulteriore prova che Israele vuole incendiare la regione e gettarla in una guerra su vasta scala": lo ha denunciato un membro del Comitato centrale di Fatah a Ramallah. "Le forze di occupazione stanno usando il sangue palestinese per aggiungere benzina sul fuoco della guerra" nella Striscia di Gaza, ha detto Toufiq Tirawy, dopo la morte di un funzionario del suo movimento ucciso in un attacco israeliano a Saida, in nel sud del Libano. "Hezbollah ha lanciato questa mattina 50 razzi nel centro della città di Katzrin. Hezbollah spara indiscriminatamente contro i civili israeliani. Come ogni Paese che protegge i propri cittadini, agiremo di conseguenza", ha dichiarato su X il portavoce dell'esercito Daniel Hagari. Intanto i media libanesi riferiscono di un attacco di un drone israeliano a un veicolo nel campo profughi palestinese di Mieh Mieh, vicino alla città costiera di Sidone. L'Idf non ha ancora rilasciato dichiarazioni. L'esercito israeliano continua a operare nell'area di Rafah, nel sud della striscia di Gaza, e nelle ultime 24 ore ha eliminato decine di terroristi, distruggendo infrastrutture e individuando numerosi armamenti. Lo ha riferito il portavoce dell'Idf aggiungendo che l'aeronautica israeliana ha colpito circa 30 obiettivi terroristici nella Striscia, incluse postazioni di lancio e di osservazione.  Funzionari coinvolti nei colloqui hanno accusato il primo ministro Benyamin Netanyahu di star intenzionalmente sabotando i negoziati con la dichiarazione ai familiari dei rapiti secondo cui "Israele non abbandonerà i corridoi Filadelfia e Netzarim in nessuna circostanza". Lo riporta l'emittente pubblica israeliana Kan.  "La dichiarazione è intesa a far saltare i negoziati", ha detto la fonte. "Il primo ministro sa che stiamo lavorando a soluzioni per Filadelfia e Netzarim prima del summit. Sa che ci sono progressi, e poi rilascia dichiarazioni che sono l'opposto di quello che ha concordato con i mediatori", ha aggiunto la fonte.  L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha intanto respinto categoricamente una notizia della televisione americana Pbs secondo cui Donald Trump gli avrebbe chiesto di respingere la proposta degli Stati Uniti su un accordo per lo scambio degli ostaggi prigionieri di Hamas e la tregua a Gaza.  "Si dice che l'ex presidente Trump sia in contatto telefonico con il premier israeliano, e che lo esorti a non concludere l'accordo in questo momento, perché aiuterebbe la campagna di Kamala Harris", ha affermato la conduttrice di Pbs News Hour Judy Woodruff. 

 

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