giovedì 1 agosto 2024

La kill list di Israele

[Tieniti lontano da un cattivo vicino, non far amicizia con una persona malvagia e non disperare della giustizia divina. Dal Talmud e dal Pirkei Avot] Con l'omicidio di Ismail Haniyeh Israele cancella un altro nome sulla lista di leader islamisti nel mirino dello Stato ebraico. YAHYA SINWAR: è il leader di Hamas nella Striscia di Gaza.     Ha 62 anni ed è indicato come uno dei principali architetti dell'attacco del 7 ottobre. È sospettato di avere ucciso 12 informatori di Israele e sua efferatezza gli è valsa il soprannome di 'Macellaio di Khan Yunis'. Fu arrestato da Israele nel 1988, ma venne rilasciato in uno scambio di prigionieri nel 2011. Secondo Israele, si nasconde in un bunker. HASSAN NASRALLAH: nato il 31 agosto 1960 a Beirut, è il segretario generale di Hezbollah dal 1992. Alla fine degli anni '80 ha scalato i ranghi militari dell'organizzazione. Quando il suo potenziale di leadership divenne chiaro, si recò in Iran per approfondire la sua formazione religiosa a Qom. Nel 1989 tornò a combattere in Libano fino alla fine della guerra civile, l'anno successivo. Assunse la guida di Hezbollah dopo che il suo predecessore, lo sceicco Abbas al-Musawi, fu ucciso da un missile israeliano. KHALED MESHAAL: il 58enne Meshaal, predecessore e possibile successore di Ismail Haniyeh, è già scampato a un attentato nel 1997 in Giordania. Ha rassegnato le dimissioni dalla carica di leader politico di Hamas nel 2017, ma nella sua veste di co-fondatore dell'organizzazione rimane molto influente nel gruppo. Attualmente vive in Qatar. MOHAMMED ALI AL-HOUTHI: nato nel 1979, è il capo del comitato rivoluzionario supremo dei ribelli Houthi dello Yemen. È stato uno dei comandanti militari che hanno guidato la presa della capitale yemenita Sanaa nel settembre 2014 ed è il leader de facto dello Yemen dopo la presa del potere dei ribelli sul governo yemenita nel 2015.







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