sabato 3 agosto 2024

Chi è Salami

[Certi uomini studiano così tanto da non aver tempo d’imparare. Dal Talmud e dal Pirkei Avot] "Il fuoco della rabbia e il desiderio della vendetta si stanno intensificando". Con queste parole il comandante dei guardiani della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, aveva reagito alla morte di Ismail Haniyeh, prima di promettere "vendetta" contro Israele per l'uccisione del capo dell'ufficio politico di Hamas. Il falco dei pasdaran è una delle menti che sta preparando l'attacco di Teheran per vendicare Haniyeh, una rappresaglia che secondo il governo degli Usa si scatenerà nei prossimi giorni e che potrebbe vedere un coordinamento tra la Repubblica islamica e gli altri attori del cosiddetto "asse della resistenza", formato dalle milizie sciite in Libano, Siria, Iraq e Yemen a cui Teheran fornisce armi, denaro e addestramento e di fatto circonda lo Stato ebraico, oltre ad essere già coinvolto in un conflitto con Tel Aviv dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre.     Il coordinamento tra l'Iran e le milizie libanesi, siriane, irachene e gli Houthi yemeniti è cresciuta nei mesi scorsi ed è stata lodata dallo stesso Salami solo qualche settimana fa, quando a Teheran il comandante dei pasdaran ha descritto la vicinanza tra questi gruppi come un "aspetto piacevole dell'unità islamica".     Nato nel 1960 a Golpayegan nella provincia di Isfahan, Salami aveva 19 anni mentre in Iran esplodeva la rivoluzione khomeinista nel '79 e l'anno successivo, quando era studente universitario di ingegneria meccanica, già entrò a fare parte di una divisione delle Guardie della rivoluzione che partecipava alla guerra contro l'Iraq. Fa carriera durante il conflitto quasi decennale, pare combattendo nel Kurdistan iraniano e partecipando alle battaglie più dure. Dopo la guerra diventa comandante presso l'accademia militare delle Guardie della rivoluzione, un ruolo importante che gli permette di avvicinarsi ai più alti ranghi dei pasdaran e successivamente viene promosso come comandante delle forze aeree fino ad arrivare ad essere nominato nel 2019 comandante in capo, dopo avere occupato quasi tutte le cariche più importanti dell'organizzazione militare.     Secondo molti analisti, la sua carriera fino all'apice delle forze militari rivoluzionarie si basa su una fiducia incrollabile da parte della Guida Suprema, Ali Khamenei, mentre Salami è noto per avere una retorica estremamente dura nei confronti di Israele e del mondo occidentale ed è ritenuto un maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica".     Sanzionato dall'Unione europea, gli Usa e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, a meno di un anno dalla sua nomina, i pasdaran perdono Qassem Soleimani, l'influente comandane delle forze Qods, in un raid degli Usa in Iraq e Salami sarà tra le voci più dure a invocare una vendetta contro Washington.     Nell'attacco promesso da Teheran dopo l'uccisione di Haniyeh è probabile che, oltre a Salami, un ruolo importante sarà giocato anche da Amir Ali Hajizadeh, comandante delle forze aerospaziali delle Guardie della rivoluzione, ritenuto l'architetto dell'attacco missilistico sferrato dall'Iran in territorio israeliano in aprile, il primo nella storia della Repubblica islamica, in ritorsione per l'uccisione di 7 membri dei pasdaran in un raid contro l'ambasciata iraniana di Damasco, attribuito allo Stato ebraico. Nelle ore successive alla morte di Haniyeh si erano già diffuse voci sul fatto che Hajizadeh fosse stato eliminato da Israele a Damasco, ipotesi mai confermata, mentre pare che il militare abbia invece partecipato ai funerali del capo dell'ufficio politico di Hamas a Teheran.

 

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