martedì 23 luglio 2024

Orban crea problemi 


[Quando você deixa de sonhar você deixar de viver. Quando smetti di sognare smetti di vivere.Malcolm Forbes] "Il ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha annunciato che Ungheria e Slovacchia hanno avviato un processo di consultazione con l'Ue contro l'Ucraina per l'interruzione delle forniture di petrolio. Parlando al Cae ha sottolineato che la decisione ucraina mette a rischio la sicurezza energetica di entrambi i Paesi, che dipendono fortemente dal petrolio russo attraverso l'oleodotto Druzhba".     È quanto scrive il portavoce del governo magiaro sui social definendo "inaccettabile e incomprensibile" la decisione di Kiev. Viktor Orban crea un problema “politico” ma con lui bisogna “continuare a parlare”. Questa la riflessione di una fonte diplomatica italiana, nel giorno in cui al vertice Nato di Washington si parla di Ucraina. E la posizione del leader ungherese – dopo i viaggi a Mosca e Pechino non ‘autorizzati’ da Bruxelles – crea imbarazzi e anche molto fastidio, tanto che in sede europea si ipotizza un ‘boicottaggio’ dei consigli ministeriali informali convocati dal presidente di turno dell’Unione. Al piano da 40 miliardi che la Nato mette in campo per Kiev Budapest non aderirà. “L’Ungheria non parteciperà alla missione Nato-Ucraina, ma continueremo a perseguire i nostri obiettivi nello sviluppo delle capacità di difesa ungheresi, rafforzando così la nostra Alleanza”, ha scritto Orban su X. “Ha esercitato l’opt-out, lo aveva annunciato in modo molto trasparente, ma comunque si sarebbe trattato di un contributo esiguo”, sottolinea la fonte, concordando però sul fatto che prima che pratico ed economico il problema è “politico”. Proprio per questo però, aggiunge, in questo momento “con Orban bisogna continuare a parlare, come ha sempre detto e come fa la presidente Meloni”. Anche se indubbiamente la costituzione del gruppo dei ‘Patrioti’ (con il tentativo di ‘sfilare’ il Pis a Ecr) ha un po’ raffreddato i rapporti. Per quanto riguarda l’eventuale ‘boicottaggio’ delle ministeriali a guida ungherese, conclude la fonte, “è una cosa su cui c’è un dibattito in Europa, vedremo. Noi non abbiamo ancora una posizione”.


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