[Questa cosa orribile, che fa veramente impazzire: che se siete accanto a un altro, e gli guardate gli occhi […] potete figurarvi come un mendico davanti ad una porta in cui non potrà mai entrare: chi vi entra, non sarete mai voi, col vostro mondo dentro, come lo vedete e lo toccate; ma uno ignoto a voi, come quell’altro nel suo mondo impenetrabile vi vede e vi tocca. Enrico IV] A un anno dall’inizio della guerra, il leader di Hamas, Yahya Sinwar, “è diventato più fatalista ed è determinato a vedere Israele coinvolto in un conflitto regionale più ampio”. È quanto hanno riferito al New York Times funzionari americani, secondo cui Sinwar sarebbe ancora vivo. “Alcuni funzionari israeliani hanno messo in dubbio che Sinwar sia ancora vivo – ha ricordato il quotidiano americano – i funzionari statunitensi e israeliani ammettono che non ci sono prove definitive che sia ancora in vita. Da mesi non ci sono registrazioni audio o video. Ma funzionari americani hanno affermato di non avere prove che sia morto, e in effetti alti funzionari statunitensi hanno detto di ritenere che sia vivo e stia prendendo decisioni importanti per Hamas”. Secondo la valutazione Usa, Sinwar avrebbe inasprito le proprie posizioni nelle ultime settimane, tanto che “i negoziatori americani ora ritengono che Hamas non abbia alcuna intenzione di raggiungere un accordo con Israele” per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Secondo il Nyt, la posizione di Sinwar si è irrigidita la scorsa estate “dopo che Israele ha assassinato Ismail Haniyeh”, il capo politico di Hamas e uno dei principali negoziatori. “Haniyeh era un negoziatore più conciliante, interessato a raggiungere un accordo, – ha scritto il Nyt – e i funzionari statunitensi affermano che era disposto a respingere le richieste più estreme di Sinwar”.Secondo i funzionari Usa, “nelle ultime settimane Hamas non ha mostrato alcun desiderio di impegnarsi in colloqui” per un accordo, e “sospettano che Sinwar sia sempre più rassegnato mentre le forze israeliane gli danno la caccia”. Una guerra regionale più ampia, auspicata dal leader di Hamas, metterebbe “pressione su Israele e il suo esercito e li costringerebbe a ridurre le operazioni a Gaza”. Anche se, ha rimarcato un alto funzionario americano, le azioni dell’Iran negli ultimi mesi hanno inviato un messaggio chiaro a Sinwar, ossia che “la cavalleria non arriverà”. Un'ondata di attacchi aerei contro le postazioni della divisione di intelligence di Hezbollah nella capitale libanese Beirut è stata lanciata dall'aeronautica israeliana nelle ultime ore. Durante la notte sono stati effettuati altri attacchi a Beirut che, secondo l'esercito, hanno preso di mira depositi di armi, sale di comando e altre infrastrutture. Nel frattempo, circa 60 razzi sono stati lanciati oggi verso il nord di Israele in due raffiche in Galilea, molti sono stati intercettati ma alcuni hanno colpito Karmiel e Deir al-Asad, ferendo tre persone e causando danni.
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