sabato 5 ottobre 2024

Lo Shabbat non ferma l’Idf

[La facoltà d’illuderci che la realtà d’oggi sia la sola vera, se da un canto ci sostiene, dall’altro ci precipita in un vuoto senza fine, perché la realtà d’oggi è destinata a scoprire l’illusione domani. E la vita non conclude. Non può concludere. Se domani conclude, è finita.Uno, nessuno e centomila]  Nella mattinata, nonostante sia Shabbat, si sono tenuti al ministero della Difesa a Tel Aviv colloqui con rappresentanti di Paesi alleati di Israele al fine di coordinare l'azione contro Teheran. Alle riunioni hanno preso parte alti funzionari dell'esercito. Ynet riferisce che l'Idf abbia detto che "non si può ignorare ciò che ha fatto l'Iran". In precedenza, funzionari americani in una conversazione con il media israeliano hanno stimato che l'attacco israeliano all'Iran sia "imminente". Intanto sta arrivando in Israele il capo del Comando militare centrale Usa, generale Michael Kurilla. Channel 12 riporta che un alto funzionario della sicurezza israeliano ha recentemente detto alle famiglie degli ostaggi che l'apparato di sicurezza del Paese ritiene attualmente che gli intensi combattimenti dell'IDF nel nord si concluderanno in due o tre settimane. L'obiettivo - secondo il funzionario - sarà quindi quello di raggiungere un accordo diplomatico con Hezbollah che consentirebbe a Israele di ottenere un accordo sugli ostaggi. Lo scrive il Times of Israel.  Hashem Safieddine, presunto successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, sarebbe stato ucciso nel bombardamento di ieri dell'Idf a Beirut. È la convinzione che si sta facendo sempre più largo ai massimi livelli della sicurezza dello Stato ebraico, secondo quanto riferisce la tv israeliana Canale 12 citata dal Times of Israel. Secondo l'esercito israeliano, il pesante attacco aereo avvenuto durante la notte a Beirut ha preso di mira il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah. Lo riportano il Times of Israel. Al momento, l'esercito non ha voluto rivelare chi si trovasse nel bunker sotterraneo nella periferia meridionale di Beirut, la roccaforte di Hezbollah nota come Dahiyeh, durante l'attacco. Secondo quanto riportato dal New York Times e da Axios, l'obiettivo era Hashem Safieddine, il capo del consiglio esecutivo di Hezbollah che dovrebbe essere il successore di Hassan Nasrallah dopo il suo assassinio della scorsa settimana. L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato di avere "eliminato" ieri il responsabile delle reti di comunicazione di Hezbollah, Mohammad Rashid Sakafi, con un raid aereo "mirato" nell'area di Beirut. "Mohammad Rashid Sakafi era un terrorista Hezbollah di alto livello, responsabile dell'unità di comunicazione dal 2000. I suoi sforzi all'interno dell'unità gli sono valsi il rispetto e, grazie alla sua posizione, Sakafi era strettamente affiliato ai terroristi Hezbollah di alto livello", si legge in un comunicato. Fawzia Amin Sido, una yazida che venne rapita dall’ISIS in Iraq nel 2014 all’età di 11 anni e trasferita nella striscia di Gaza, è stata finalmente salvata e riunita alla sua famiglia. Secondo fonti non verificate, l’operazione di salvataggio sarebbe stata eseguita dalle Forze di Difesa israeliane. In una dichiarazione, il Ministero degli esteri iracheno afferma che Fawzia Amin Sido è stata rilasciata attraverso sforzi congiunti “in stretto coordinamento” con le ambasciate statunitensi a Baghdad e Amman, insieme alle autorità giordane. Il filantropo ebreo Steve Maman, soprannominato da alcuni lo “Schindler ebreo”, ha postato un video del ricongiungimento, mercoledì sera, con la famiglia.“Avevo promesso a Fawzia, la yazida che era ostaggio di Hamas a Gaza, che l’avrei riportata a casa da sua madre a Sinjar – scrive Steve Maman su X – a lei sembrava surreale e impossibile, ma non a me, il mio unico nemico era il tempo. Il nostro team l’ha riunita pochi istanti fa con sua madre e la sua famiglia a Sinjar” (nell’Iraq nord-occidentale, presso il confine con la Siria). Gli yazidi sono un gruppo di lingua curda originario dell’Iraq settentrionale. Secondo le autorità locali, nell’agosto 2014 il gruppo jihadista sunnita ISIS attaccò Sinjar uccidendo più di 1.200 yazidi. Altri 6.400 vennero rapiti, circa la metà dei quali è stata successivamente salvata o è riuscita a fuggire. L'Iran non "esiterà" né "ritarderà" eventuali azioni contro Israele.Lo ha detto per due volte la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, nel suo discorso pubblico durante la preghiera del venerdì che è seguita alla commemorazione di Nasrallah. Khamenei ha definito Israele un regime "vampiro" e gli Usa "un cane rabbioso" nella regione e ha assicurato che la Repubblica islamica adempirà a "qualsiasi dovere correlato" contro Israele con "forza e fermezza".



Nessun commento:

Posta un commento