[Di quei tempi ero fatto per sprofondare, ad ogni parola che mi fosse detta, o mosca che vedessi volare, in abissi di riflessioni e considerazioni che mi scavavano dentro e bucheravano giù per torto e su per traverso lo spirito, come una tana di talpa; senza che di fuori ne paresse nulla. Uno, nessuno e centomila] La Gesap, la società che gestisce (male)l’aeroporto di Palermo, potrebbe essere la prima vittima indiretta dello scontro che sale fra il sindaco ed il Presidente della Regione. In ballo ci sono 14 milioni di euro ed un percorso di privatizzazione sul quale non sembra essere convergenza. E proprio dopo aver relegato il sindaco di Palermo a “rapporti istituzionali” Schifani parla, singolarmente, proprio di Gesap “Vito Riggio per me è una persona di qualità, ha dimostrato di sapere lavorare per la crescita dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo. L’ho invitato a tornare sui propri passi, il suo mandato è chiaro: attivarsi per la privatizzazione. Catania è più avanti, è già stato nominato l’advisor; a Palermo bisogna proseguire spediti per recuperare terreno. (Perché accanirsi sul nome di Riggio, a pensare male spesso si sbaglia ma a volte si azzecca, diceva il divo Giulio). La Regione guarda con interesse al potenziamento dell’aeroporto di Palermo, nel fondo Fsc abbiamo stanziato 14 milioni per il miglioramento del terminal e potremo confermare l’investimento a fronte della privatizzazione”, ha detto Schifani a margine, del suo intervento per la giornata mondiale della salute mentale. La pazzia porta a credere che non esistono altri manager al di fuori di Riggio. Fondi di sviluppo, dunque, messi in campo ma a patto se si vada verso la privatizzazione. Una condizione che sembra essere ancora più stringente dal momento che i rapporti fra sindaco e Presidente della Regione si sono incancreniti. È allora che fa il governatore ricatta, minaccia? Un uomo che ha fatto della legalità la sua primaria missione politica che fa manda ultimatum? Schifani su Lagalla: “Con lui rapporti istituzionali”“Ammesso che sia vera l’espressione di volere azzerare la giunta di Palermo, ritengo che le soluzioni nell’interesse della politica ma soprattutto dei cittadini non si trovano con gli ultimatum. Col sindaco Roberto Lagalla intrattengo corretti rapporti istituzionali, come con tutte le amministrazioni anche di colore politico diverso. Apprezzo la compattezza dimostrata dalla coalizione per il chiarimento che c’è stato e in particolare la posizione assunta dal gruppo consiliare di Forza Italia contro gli attacchi scomposti nei miei confronti”. Così il presidente della Regione siciliana a margine, del suo intervento per la giornata mondiale della salute mentale al Policlinico di Palermo, riferendosi agli attacchi del capogruppo di Iv alla Camera (che avrebbe piazzato un suo uomo in gh) alla presa di posizione del centrodestra che ha indotto l’assessore Salvatore Orlando e il consigliere Dario Chinnici a evidenziare che la loro presenza in giunta e in Consiglio comunale è legata al progetto civico “Lavoriamo per Palermo” e non al partito di Renzi. Secondo me il sindaco dovrebbe fare una dichiarazione contro la privatizzazione, visto che ancora le quote in vendita della camera di commercio non sono state collocate. Chiusa la vendita delle azioni della camera di commercio che con Riggio, prima delle dimissioni, nessuno ha voluto. Nel frattempo il sindaco potrebbe incontrare giovani manager, con esperienze significative in aeroporti italiani e non, e fare una sua blacklist da contrapporre a quella di Adecco (alla ricerca di un dg, ma che potrebbe selezionare anche un ad)che non farebbero rimpiangere minimamente il miglior Riggio.
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