[Tutto cambia:ricominciare tu puoi, anche con l’ultimo respiro. Ma quel che è stato, è stato. E l’acqua che hai versato nel vino non puoi recuperarla. Bertolt Brecht] I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo e della Compagnia di Sciacca hanno eseguito un’ordinanza con cui è stata disposto il divieto di esercitare attività imprenditoriali e/o professionali e di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche o imprese a 6 persone, indagati a vario titolo per associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio, corruzione e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro di beni per complessivi 30 milioni circa di euro tra disponibilità finanziarie e tre società del settore immobiliare, due delle quali proprietarie della struttura turistico-alberghiera Torre Macauda, di Sciacca, in provincia di Agrigento. Le indagini della Guardia di finanza avrebbero accertato operazioni finanziarie finalizzate alla distrazione di ingenti disponibilità delle società che nel tempo avevano detenuto la proprietà del complesso alberghiero, sino a causarne il dissesto e il successivo fallimento. Secondo l’accusa, “con un articolato schema di riciclaggio, che sarebbe stato concordato tra gli imprenditori indagati e dirigenti e consulenti di un istituto di credito nazionale, gli indagati avrebbero riacquisito la stessa struttura ricettiva che, nel frattempo, era stata messa in vendita mediante asta esecutiva”. In una prima fase sarebbe stato acquisito un credito, per circa 28 milioni di euro, vantato dalla banca nei confronti del gruppo imprenditoriale proprietario del complesso turistico, a fronte del pagamento di soli 4 milioni di euro, utilizzando fondi sottratti alle società fallite. In una seconda fase, la struttura ricettiva sarebbe stata riacquistata, in sede di asta esecutiva, a fronte di un’offerta di circa 8 milioni di euro che il soggetto giuridico aggiudicatario, sempre riconducibile allo stesso gruppo imprenditoriale, non avrebbe interamente pagato alla banca. In quest’ultimo caso, ritiene la Procura, “sarebbe stato determinante il ruolo di importanti dirigenti bancari che avrebbero falsamente attestato l’avvenuto pagamento nella dichiarazione di quietanza necessaria all’emissione, da parte del giudice dell’esecuzione, del “decreto di trasferimento” del complesso turistico”. Ci sono anche quattro soggetti di Foggia tra gli undici indagati dell'inchiesta che ruota intorno al fallimento della struttura ricettiva Torre Macuda di Sciacca: si tratta di Luigi Vantaggiato classe 1953, Francesco Corvelli classe 1955 e Anna Maria Lo Muzio classe 1954, tutti e tre destinatari dell'interdittiva di esercitare attività imprenditoriale rispettivamente per dodici il primo e per sei mesi gli altri due. Nelle carte dell'ordinanza a firma del Gip Carmen Salustro c'è un terzo foggiano, V.C.G. classe 1976. Nei confronti di Luigi Vantaggiato - ritenuto dagli inquirenti il promotore e colui che decideva e programmava le operazioni funzionali al conseguimento del controllo sul complesso turistico 'Torre Macauda' - e di Francesco Corvelli - è stato disposto il sequestro preventivo della somma di quasi 7 milioni, quale profitto del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale. È stato disposto anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 1.950.000 nei confronti di Luigi Vantaggiato, di 629.500 euro sempre nei suoi confronti (oltre che della somma di poco più di 46mila euro) e di un altro degli indagati e di Anna Maria Lo Muzio. Gli indagati, che secondo l'accusa ed in estrema sintesi avrebbero utilizzato i proventi di alcune bancarotte per reinvestirli in altre aziende, sono in tutto 11 e sotto inchiesta ci sono anche quattro società: Libertà Immobiliare srl con sede a Palermo, Crm Servizi srl con sede sempre a Palermo, Ds srl con sede a Venezia e l'Unicredit.
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