domenica 22 settembre 2024

Flop ecofin a Budapest

[La vita è tutta una bestialità, e allora dica un po’ lei che cosa significa il non averne commessa nessuna: significa per lo meno non aver vissuto.Il fu Mattia Pascal] Crescita economia europea "a rilento rispetto ai competitori", rafforzamento della competitività, finanziamento della transizione, rapporto Draghi e potenziali opzioni di sostegno ai paesi più poveri.  La discussione si sposterà sugli effetti della demografia sulla sostenibilità dei debiti pubblici. Questi, come ha illustrato dal ministro delle Finanze dell'Ungheria, Mihály Varga sono i temi chiave attorno ai quali si svolgeranno le riunioni informali di Eurogruppo e Ecofin,  a Budapest. Sette su venti i ministri dell'Eurozona presenti all'Eurogruppo a Budapest, che precede l'Ecofin informale organizzato dalla presidenza ungherese. Oltre all'italiano Giancarlo Giorgetti e al presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe ci sono i colleghi di Slovenia, Malta, Lussemburgo, Cipro, Belgio, Bulgaria e Croazia. Diversi i banchieri centrali, inclusa Christine Lagarde. Per la Commissione europea è presente il direttore generale Maarten Verwey (Dg Ecfin) e la vice direttrice generale della Dg Fisma Alexandra Jour-Schroeder. Presente anche il direttore del Mes, Pierre Gramegna.Varga di norma non partecipa all'Eurogruppo non in formato allargato."Ci sono le condizioni per un incontro di successo, quasi tutti gli Stati membri sono presenti ai massimi e con quasi tutti i banchieri centrali" ha detto Varga. Partecipano anche Fmi, Ocse, Mes e Eba. Crea, tuttavia, imbarazzo la non partecipazione dei commissari europei, decisa dall'organo Ue in polemica con le iniziative della presidenza di turno dell'Unione da parte dell'Ungheria. "Come sapete è una riunione informale – ha ricordato il ministro ungherese al suo arrivo – quindi non verranno prese decisioni. Il numero di partecipanti consente un ampio successo, potremmo fare approfondite decisioni e sono fiducioso". "Non sono deluso, ogni Paese – ha aggiunto Varga –prende la sua decisione sulla rappresentanza qui a Budapest. Gli Stati sono liberi di decidere chi è la persona giusta da mandare". La maggior parte dei ministri delle Finanze e dei governatori di banche centrali dell'area euro e dell'Unione europea hanno disertato le riunioni informali di Eurogruppo e Ecofin, organizzate a Budapest dalla presidenza di turno ungherese. In rappresentanza sono stati inviati sottosegretari, vicegovernatori o alti funzionari, in scia alla Commissione europea di Ursula von der Leyen, che già da settimane aveva deciso di non far partecipare gli eurocommissari alle riunioni nel Paese. Una presa di posizione, quella di Bruxelles, decisamente netta per marcare le distanze rispetto alle iniziative diplomatiche prese in autonomia dal premier magiaro, Viktor Orban, sulla guerra in Ucraina. E in particolare dopo la sua visita a luglio a Mosca, per incontrare il presidente russo, Vladimir Putin. Giancarlo Giorgetti è stato l'unico ministro presente delle quattro maggiori economie dell'area euro e dell'Ue, mentre l'Italia ha la presidenza del G7. Per la Banca d'Italia presente il direttore generale, Luigi Federico Signorini. Attraverso un messaggio via X, il Mef ha riferito che nel corso delle riunioni ha parlato "di sviluppi e previsioni macroeconomiche e fiscali", che ha fornito "un aggiornamento sui lavori del G7 sotto la presidenza italiana", e che ha parlato anche "di supporto ai paesi in difficoltà e di transizione green". Mentre solitamente queste riunioni vedono una lunga serie di dichiarazioni a margine di ministri e governatori, questa volta l'unico ad esprimersi davanti alle telecamere è stato il Maltese Clyde Caruana: "sono qui, sono sempre stato un buon amico del ministro delle finanze dell'Ungheria e non c'è nessuna ragione per non essere presente". Presenti anche la presidente della Bce, Christine Lagarde (ai lavori del mattino, assente però nella foto di gruppo nel pomeriggio), dell'Eurogruppo, Pascal Donohoe, la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, il direttore del Mes, Pierre Gramegna e il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann. Assenti invece il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, e il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. Alla conferenza stampa finale della presidenza, il padrone di casa, il ministro delle Finanze Mihaly Varga ha comunque cercato di mischiare le carte in tavola parlando di riunioni che "si sono rivelate un successo sotto tutti gli aspetti. Sia in termini di partecipanti - ha sostenuto - sia in termini delle idee che vi sono state espresso".


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