mercoledì 25 settembre 2024

Che fine ha fatto Sinwar

[Mi si fissò invece il pensiero ch’io non ero per gli altri quel che finora, dentro di me, m’ero figurato d’essere.Uno, nessuno e centomila] Yahya Sinwar, è morto.O forse no. Non ci sono conferme. L'esercito israeliano lo ritiene però possibile e sta indagando, sta cercando di accertarlo già da alcuni giorni sulla base di "informazioni dell'intelligence militare" in questo senso. L'ipotesi che sia rimasto ucciso in un bombardamento a Gaza sorge dal fatto da un po' di tempo è rimasto in silenzio. Né comunicazioni né proclami.    Le valutazioni dell'ultima ora, secondo quanto riferisce Israel Hayom, che cita fonti della sicurezza, indicano tuttavia che la primula rossa di Hamas, numero uno sulla killing list di Israele, sia vivo e stia usando ostaggi come scudi umani. L'ipotesi che sia stato ucciso è stata d'altro canto rilanciata da numerosi organi della stampa israeliana, tra cui l'emittente pubblica Kan e i siti di notizie Haaretz, Maariv e Walla, secondo cui la direzione dell'intelligence militare dell'esercito ritiene che Sinwar sia stato probabilmente ucciso negli attacchi dell'Idf a Gaza. Considerato però che non ci sono prove per dimostrarlo, lo Shin Bet ritiene che sia ancora vivo.    La ricerca di una conferma va comunque avanti. Oggi l'emittente tv Channel 12 ha riferito che l'esercito ha di recente portato diversi corpi fuori dalla striscia di Gaza e li ha fatti sottoporre all'esame del Dna. I risultati hanno tuttavia dato tutti esito negativo: nessuno di quei cadaveri era quello di Sinwar. Allo stesso tempo, in una sorta di altalena di informazioni prima in un senso e poi nell'altro, funzionari dell'intelligence israeliana, citati in forma anonima dalla radio militare, ritengono che i recenti messaggi attribuiti all'inafferrabile capo di Hamas non siano stati in realtà scritti personalmente da lui. In particolare, si fa riferimento ai messaggi di congratulazioni inviati al presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, dopo la sua vittoria elettorale, e ai ribelli Houthi a seguito di un attacco missilistico contro Israele. Secondo la radio militare, questi messaggi sono stati redatti da un altro funzionario di Hamas a nome di Sinwar.    Ormai da anni Sinwar è il ricercato numero uno di Israele, che lo ritiene la mente del massacro del 7 ottobre in cui sono rimaste uccise più di 1.200 persone in Israele e ne sono state sequestrate altre 251. Durante l'offensiva dell'esercito israeliano nella striscia di Gaza sono emersi più volte resoconti secondo cui Sinwar era stato ferito o ucciso in un attacco aereo o di artiglieria. Alcune fonti avevano anche affermato che intendeva fuggire in Iran portandosi dietro le due mogli, i figli piccoli e gli ostaggi israeliani come scudi umani. Su questo ovviamente non è mai stata trovata una conferma, ma di certo la caccia è diventata da tempo ancora più intensa, se possibile, soprattutto da quando è succeduto a Ismail Haniyeh nella carica più alta della fazione islamica palestinese ad agosto, dopo che lo stesso Haniyeh è stato ucciso a Teheran in un attentato ampiamente attribuito ad Israele.    Secondo alcune fonti, sarebbe ancora nascosto nella Striscia ed è per questo che di recente è stata intensificata la campagna di bombardamenti contro i tunnel nelle aree in cui si ritiene che si nasconda. Ma al di là di ogni conferma e smentita, per stanarlo, è al lavoro 24 ore su 24 un nucleo di squadre speciali, con i migliori cervelli operativi e di intelligence di Israele e non solo.  Hezbollah ha annunciato la morte di un comandante poche ore dopo che l'esercito israeliano ha dichiarato di averlo ucciso in un attacco alla periferia sud di Beirut, che secondo le autorità libanesi ha causato in tutto la morte di sei persone.     In una dichiarazione, il gruppo sostenuto dall'Iran ha annunciato la morte del "comandante Ibrahim Mohammed Kobeissi", che è stato "martirizzato sulla strada per Gerusalemme", la frase che Hezbollah usa per riferirsi ai combattenti uccisi dalle forze israeliane.     Secondo l'esercito israeliano, Kobeissi, che comandava diverse unità, tra cui una di missili guidati di precisione, è stato preso di mira insieme ad altri comandanti delle forze missilistiche di Hezbollah.     Ibrahim Kobeissi si era unito al movimento sciita libanese negli anni '80 e aveva ricoperto diversi incarichi militari, tra cui quello di capo dell'unità Badr, responsabile di una delle tre aree operative di Hezbollah nel Libano meridionale, secondo l'esercito israeliano.     Questo attacco è avvenuto il giorno dopo un raid simile che ha preso di mira un altro funzionario di Hezbollah nella periferia meridionale ma non ha provocato alcuna vittima.     Secondo Hezbollah, l'obiettivo, Ali Karaké, è sfuggito all'attacco. Una fonte della sicurezza libanese ha inoltre riferito che Israele ha effettuato un nuovo attacco nelle ultime ore contro Saadiyat, una cittadina situata sulla costa a una ventina di chilometri a sud di Beirut.


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