[Non c’è treno che non prenderei, non importa dove sia diretto. E. St. Vincent Millay] Nuova denuncia dell'Onu contro Israele, i cui leader sono stati accusati oggi da Volker Turk, alto commissario per i diritti umani, di alimentare "una retorica genocida" sulla Striscia di Gaza, come riportano fra gli altri i media britannici. Un territorio già ridotto a "un cimitero", ha rincarato Turk, aprendo a Ginevra la 60/a sessione del Consiglio Onu per i Diritti Umani e invocando una riposta più decisa della comunità internazionale per "mettere fine al massacro": "Sono inorridito dell'utilizzo aperto di una retorica genocida e della vergognosa disumanizzazione dei palestinesi da parte di alti funzionari israeliani". "La vicepresidente del governo spagnolo e ministra del Lavoro, Yolanda Díaz, non potrà entrare in Israele e non avrà contatti con lo Stato di Israele. Così come Sira Rego, ministra della Gioventù, anch'essa del partito Sumar. Israele informerà inoltre i suoi alleati della condotta ostile del governo spagnolo e del carattere antisemita e violento delle dichiarazioni dei suoi ministri". Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, aggiungendo che è "fondamentale che gli amici di Israele nel mondo possano riconoscere la pericolosità dell'attuale governo spagnolo". "Il governo di Spagna ha deciso di avviare con effetto immediato nove azioni per fermare il genocidio a Gaza, per perseguirne gli autori e per sostenere la popolazione palestinese". Lo ha annunciato il premier spagnolo Pedro Sanchez, in una dichiarazione alla Moncloa. Fra le misure annunciate, un decreto per "consolidare giuridicamente" l'embargo di armi da Israele, il divieto di transito nei porti e nei cieli spagnoli di navi e aerei che trasportano combustibile o materiale di difesa destinato a Israele, e il divieto di accesso in Spagna di "tutte le persone che partecipano in maniera diretta al genocidio nella Striscia di Gaza". Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar in un lungo post su X risponde intanto alle misure prese dalla Spagna contro Israele: "Non è più possibile evitare l'adozione di sanzioni personali contro membri del governo spagnolo che hanno oltrepassato ogni linea rossa", scrive. "Il governo spagnolo porta avanti una linea ostile e anti-israeliana, con una retorica carica di odio. Il tentativo dell'amministrazione Sánchez, segnata da gravi scandali e corruzione, di distogliere l'attenzione tramite un attacco costante e antisemita a Israele è palese. L'attivismo ossessivo dell'attuale governo spagnolo contro Israele spicca sullo sfondo dei suoi rapporti con regimi oscuri e autoritari, dal governo degli ayatollah in Iran fino a quello di Maduro in Venezuela". E continua: "Colpisce anche la mancanza di consapevolezza storica riguardo ai crimini della Spagna contro il popolo ebraico, tra cui i crimini dell'Inquisizione, le conversioni forzate e l'espulsione degli ebrei nel XV secolo, che rappresentò una vera e propria pulizia etnica". Quindi aggiunge: "Non a caso, la Spagna fu l'ultima tra i paesi dell'Europa occidentale a stabilire relazioni diplomatiche con Israele. L'attuale governo spagnolo calpesta deliberatamente e in modo grossolano rapporti che erano stati costruiti con pazienza da decenni, sia da governi socialisti che conservatori". Sa'ar sottolinea inoltre che "non ogni critica alla politica di Israele è antisemitismo. Tuttavia, quando si manifesta attraverso demonizzazione, delegittimazione e doppi standard, si tratta di antisemitismo, secondo la definizione dell'Ihra (The International Holocaust Remembrance Alliance). Le dichiarazioni di membri del governo spagnolo sono inficiate da tutto ciò. È antisemitismo. Per questo motivo ho deciso di portare la questione dell'antisemitismo esplicito dei membri dell'attuale governo spagnolo davanti alla plenaria dell'Ihra".
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