domenica 20 luglio 2025

Carrefour addio all'Italia?

[Non c'è niente di buono nel comprare un cane in un negozio... Meglio salvare uno dalla strada.Ryan Gosling  ] Carrefour sta ridisegnando la sua strategia e la presenza in Europa e valuta l'ipotesi dell'uscita dall'Italia. Il gruppo francese guidato da Alexandre Bompard, si è affidato a Rothschild per sondare il mercato alla ricerca di potenziali compratori. Al momento ci sarebbero, secondo quanto ha ricostruito il Corriere della Sera, già alcune aziende della grande distribuzione interessate a rilevare i negozi del gruppo francese. L'Italia, secondo i risultati finanziari dell'anno scorso, rappresenta per Carrefour il quinto mercato dopo la Francia, Brasile, Spagna e Belgio. Il gruppo francese ha aperto il suo primo negozio in Italia nel 1993 e ora gestisce 1.185 negozi, dai minimarket e supermercati agli ipermercati e ai cash & carry store, generando 3,7 miliardi di euro di vendite nette. L'eventuale cessione dei negozi italiani rientrerebbe nell'ambito di una strategia più ampia relativa alla revisione di tutti gli asset. Al momento sul tavolo ci sarebbero più ipotesi. La prima, e probabilmente la favorita dai francesi, sarebbe quella di una cessione ad un unico compratore. Ma non viene esclusa anche la possibilità di vendite in più tranche oppure l'adozione di un modello in franchising. Negli ultimi anni, a livello globale, ha già messo in campo operazioni per ridurre i costi, dirigendosi progressivamente sul franchising, che oggi rappresenterebbe il 75% dell'intera rete. Qualsiasi eventuale operazioni di cessione avrebbe comunque bisogno del sostegno degli azionisti di riferimento di Carrefour, tra cui la famiglia Moulin, proprietaria del gruppo francese di grandi magazzini Galeries Lafayette, che ha una partecipazione, secondo indicazioni di Bloomberg, del 9,46% del capitale.  Nelle settimane scorse Carrefour Italia ha annunciato un piano di riorganizzazione della sede centrale di Milano con 175 esuberi. L'obiettivo dell'operazione, secondo quanto riportato in una nota del gruppo in occasione dell'annuncio degli esuberi, sarebbe di "accelerare ulteriormente il percorso di trasformazione del business, incentrato sul modello del franchising, e rilanciare la sostenibilità finanziaria e commerciale dell'azienda". Una decisione - spiega il gruppo - "strettamente connessa alla complessità delle condizioni del mercato italiano, all'interno del quale il settore della grande distribuzione si contraddistingue per una competizione intensa e frammentata, a fronte di un potere d'acquisto in diminuzione".


3 commenti:

  1. L'italiana NewPrinces (ex Newlat) ha sottoscritto con Carrefour un accordo vincolante per l'acquisizione del 100% del capitale di Carrefour Italia sulla base di una enterprise value pari a circa 1 miliardo.     In un solo anno l'azienda passa così da 750 milioni a 6,9 miliardi di fatturato, diventando il secondo gruppo Italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo, oltre a ulteriori 11.000 persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne.

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  2. Carrefour Italia ha chiuso il primo semestre del 2025 con vendite (incluso il carburante) pari a 1.771 milioni di euro, rispetto ai 1.839 dello stesso periodo del 2024 (3.739 nell'intero 2024), una perdita operativa ricorrente di 40 milioni di euro, uguale al primo semestre 2024 (-67 nell'intero passato esercizio) e una perdita netta del periodo pari a 81 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 119 della prima metà del 2024 (-275 milioni nei 12 mesi). Lo ha reso noto il gruppo francese Carrefour, chiarendo al mercato alcune informazioni nell'ambito dell'annuncio relativo alle trattative esclusive con NewPrinces Group per la cessione di tutte le sue attività in Italia.

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  3. L'italiana NewPrinces (ex Newlat) ha sottoscritto con Carrefour un accordo vincolante per l'acquisizione del 100% del capitale di Carrefour Italia sulla base di una enterprise value pari a circa 1 miliardo.     In un solo anno l'azienda passa così da 750 milioni a 6,9 miliardi di fatturato, diventando il secondo gruppo Italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo, oltre a ulteriori 11.000 persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne.

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