[Aqua corri e sangui strigni. L'acqua scorre e il sangue si raggruma.]A nome del popolo e dello Stato d'Israele, state facendo cose straordinarie: l'Aeronautica militare israeliana domina i cieli di Teheran. Questo cambia completamente la natura della campagna". Lo ha detto ai piloti il premier israeliano Benyamin Netanyahu in visita alla base aerea di Tel Nof con il ministro della Difesa Israel Katz. "Siamo sulla strada per raggiungere i nostri 2 obiettivi: eliminare la minaccia nucleare e quella missilistica. Quando controlliamo i cieli sopra Teheran, colpiamo obiettivi del regime, al contrario l'Iran che prende di mira i nostri civili. Noi diciamo ai cittadini di Teheran: 'Evacuate', poi agiamo". Nel briefing di questa mattina, il portavoce dell'Idf Effi Defrin ha sottolineato che l'aeronautica distruggendo "un terzo dei lanciatori di missili sul territorio iraniano ha stabilito una piena superiorità aerea su Teheran". Il portavoce ha aggiunto che i caccia israeliani stanno riuscendo "a ostacolare gran parte degli attacchi dell'Iran contro Israele". Fonti iraniane ostili al governo hanno rilanciato nelle ultime ore l'ipotesi secondo cui lo staff della guida suprema, Ali Khamenei, sarebbe "in trattative con le autorità russe per un'evacuazione con le famiglie, in caso di necessità". Lo riporta il sito dell'opposizione Iran International, che si pubblica a Londra e viene spesso ripreso dai media israeliani. L'indiscrezione, non verificabile, fa riferimento in particolare a un possibile salvacondotto per Ali Asghar Hejazi, vice capo di gabinetto di Khamenei. Quanto all'ayatollah in persona, lo stesso sito aveva scritto ieri che sarebbe con i familiari in un bunker a Teheran. A seguito dell'attacco iraniano con missili balistici lanciato nella notte, i soccorritori riferiscono di "gravi distruzioni" nel distretto centrale di Israele, che comprende Tel Aviv, e nel nord del Paese. Tre i morti e decine i feriti. Un bambino di 10 anni è in condizioni critiche a causa dell'esplosione di un missile nel Gush Dan, l'area metropolitana che comprende Tel Aviv, come ha riferito il direttore del servizio ambulanze Eli Bin. Due grattacieli residenziali sono stati colpiti direttamente dai missili lanciati dall'Iran nella zona di Dan, nel centro di Israele: otto squadre di soccorso stanno cercando di liberare le persone intrappolate negli edifici. Un incendio è scoppiato in un edificio a Petah Tikva, nel centro di Israele, dopo essere stato colpito da un missile. A Tel Aviv una nuvola di fumo si è alzata sul centro della città e si sentono le sirene delle ambulanze del Magen David Adom. Riferendo al Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite riunito in sessione d’emergenza, Rafael Grossi, Direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), ha dichiarato che la sua agenzia è in costante contatto con l’Autorità di regolamentazione nucleare iraniana per valutare lo stato delle strutture colpite e determinare l’impatto più ampio sulla sicurezza nucleare. È quanto si legge nel sito internet ufficiale dell’Onu. Il funzionario ha sottolineato che i siti nucleari non devono mai essere presi di mira, in nessuna circostanza. “Tali attacchi hanno gravi implicazioni per la sicurezza nucleare, la sicurezza nucleare e le salvaguardie, nonché per la pace e la sicurezza regionale e internazionale”, ha dichiarato Grossi. Si è detto pronto a recarsi nella regione alla prima occasione per valutare la situazione e sostenere la sicurezza e gli sforzi di non proliferazione in Iran. “È chiaro che l’unico percorso sostenibile per l’Iran, per Israele, per l’intera regione e per la comunità internazionale è quello fondato sul dialogo e sulla diplomazia per garantire pace, stabilità e cooperazione”. Grossi ha concluso proponendo l’Aiea come piattaforma neutrale dove “i fatti prevalgono sulla retorica” e dove l’impegno tecnico sostituisce l’escalation. “Riaffermo – ha detto – la mia personale disponibilità e quella dell’Agenzia a facilitare il dialogo e a sostenere gli sforzi che promuovono la trasparenza, la sicurezza e la risoluzione pacifica delle questioni nucleari in Iran”.
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