[Erano anni in cui si cresceva in fretta, e quando l’infanzia si sbriciolava tra le loro mani molti bambini avevano già lo sguardo da vecchi. Carlos Ruiz Zafón] La Corte costituzionale della Romania ha bocciato il ricorso presentato dall'esponente di estrema destra Călin, contro la decisione della commissione elettorale di respingere la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 4 maggio prossimo.Dopo l’annullamento delle elezioni presidenziali dell’autunno scorso, il 9 marzo la commissione elettorale ha respinto la candidatura di Călin Georgescu per il nuovo scrutinio, previsto a maggio, una decisione che ha provocato violente proteste dei suoi sostenitori. Secondo la commissione elettorale, che ha basato la sua decisione su una sentenza della corte costituzionale a dicembre, “la candidatura non soddisfa le condizioni di legalità perché il candidato ha violato le regole democratiche di un suffragio onesto e imparziale”. Georgescu, 62 anni, un candidato di estrema destra in testa ai sondaggi con circa il 40 per cento delle intenzioni di voto, ha denunciato sul social network X “un attentato alla democrazia”. “L’Europa è ormai una dittatura e la Romania è sottoposta a una tirannia”, ha aggiunto. Dopo l’esclusione di Georgescu, centinaia di manifestanti si sono radunati davanti alla sede della commissione elettorale a Bucarest, gridando “abbasso la dittatura”. Dopo alcuni scontri iniziali nel tardo pomeriggio, le tensioni si sono aggravate in serata dopo che la commissione elettorale ha pubblicato le motivazioni della sua decisione. La polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere la folla, che ha cercato di fare irruzione nell’edificio, lanciando bottiglie e petardi. Due agenti sono rimasti feriti. Poco conosciuto fino a poche settimane prima del voto, Georgescu era arrivato in testa a sorpresa nel primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre con circa il 23 per cento dei voti. Pochi giorni dopo la corte costituzionale aveva annullato le elezioni in seguito alla declassificazione di alcuni documenti dei servizi di sicurezza romeni che descrivevano nel dettaglio presunte interferenze russe, soprattutto sui social network. Il 26 febbraio la procura l’aveva incriminato e posto sotto controllo giudiziario “per false dichiarazioni sul finanziamento della sua campagna elettorale e sul suo patrimonio, oltre che per altre accuse”. Georgescu, che ha una posizione dura nei confronti dell’Unione europea e della Nato, è contrario all’invio di aiuti all’Ucraina. La sua ascesa ha suscitato forti preoccupazioni tra gli alleati europei della Romania, che dopo l’invasione russa dell’Ucraina è diventata un pilastro dell’alleanza atlantica. Georgescu può però contare sul sostegno dell’amministrazione Trump, in particolare di Elon Musk e del vicepresidente JD Vance. Sospettato di aver beneficiato di interferenze russe durante le elezioni presidenziali del novembre scorso, che sono state annullate, il candidato di estrema Călin Georgescu, arrivato a sorpresa in testa al primo turno, è stato incriminato e posto sotto controllo giudiziario il 26 febbraio. “Il procuratore ha ordinato di avviare un procedimento penale contro di lui per false dichiarazioni sul finanziamento della sua campagna elettorale e sul suo patrimonio, oltre che per altre accuse”, ha annunciato la procura. Mentre i suoi sostenitori si sono riuniti per protestare davanti alla procura, gridando “Georgescu presidente”, la polizia ha effettuato una serie di perquisizioni in tutto il paese. Georgescu era stato arrestato e portato in procura la mattina del 26 febbraio. In base al comunicato della procura, dovrà difendersi da varie accuse, tra cui istigazione a commettere atti anticostituzionali, comunicazione di false informazioni, organizzazione di un gruppo razzista e apologia di crimini di guerra. Secondo Georgescu, 62 anni, si tratta di “accuse fantasiose” il cui obiettivo è giustificare l’annullamento delle presidenziali e impedirgli di partecipare al nuovo scrutinio, previsto a maggio. Lasciando la procura in serata, ha denunciato un “sistema corrotto fino al midollo”, aggiungendo che le accuse contro di lui “sono state concordate con Bruxelles”. Ha inoltre detto di contare sul sostegno degli Stati Uniti. Sottoposto a controllo giudiziario, Georgescu non potrà lasciare la Romania, usare i social network e portare armi, e dovrà presentarsi regolarmente alla polizia. Elon Musk, stretto alleato del presidente statunitense Donald Trump, ha affermato sul social network X, di cui è proprietario, che “la persona che ha ricevuto più voti alle elezioni è stata appena arrestata”, denunciando “un’assurdità”. Nelle ultime settimane aveva più volte preso posizione a favore di Georgescu. Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu ha dichiarato che “la procura ha il dovere di presentare all’opinione pubblica prove estremamente solide, dal momento che è implicato un candidato alle presidenziali”. George Simion, un altro candidato di estrema destra alle presidenziali, ha invitato i romeni “a non restare inerti di fronte a questo tentativo di colpo di stato”.
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