[Il mondo è un libro, e chi non viaggia ne legge solo una pagina.Agostino d’Ippona] Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich ha promesso di fare di tutto per "seppellire definitivamente" l'idea di uno Stato palestinese, all'indomani dell'annuncio da parte di Donald Trump di un piano per l'occupazione americana di Gaza. "Il piano presentato dal presidente Trump è la vera risposta al 7 ottobre", ha affermato Smotrich, riferendosi all'attacco di Hamas contro Israele che ha scatenato la guerra. "Ora lavoreremo per seppellire definitivamente (...) la pericolosa idea di uno Stato palestinese", ha aggiunto sul suo account Telegram. Il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha ordinato alle Forze di difesa (Idf) di preparare un piano per consentire agli abitanti di Gaza di lasciare volontariamente la Striscia, dopo il piano presentato dal presidente americano Donald Trump. Lo ha reso noto l'ufficio dello stesso ministro Katz, a quanto riferito dal Times of Israel. Katz ha accolto con favore "il coraggioso" piano di Trump. "Ai residenti di Gaza dovrebbe essere concessa la libertà di uscire ed emigrare, come è prassi in tutto il mondo", ha spiegato il ministro, e il piano di Trump "potrebbe accelerare la ricostruzione di una Gaza smilitarizzata che non rappresenti una minaccia nell'era post-Hamas, cosa che richiederà molti anni". Il presidente americano Donald Trump è tornato a parlare del suo piano per il futuro della Striscia di Gaza. “Per oltre un anno, l’intera comunità internazionale ha ballato al ritmo della falsa propaganda sulla cosiddetta ‘carestia’ a Gaza – ha scritto afferma il ministro degli esteri israeliano, Gideon Sa’ar, in un post su X – Ma le immagini non mentono: i terroristi di Hamas e gli altri residenti di Gaza appaiono perfettamente in forma. Gli ostaggi israeliani sembrano dei sopravvissuti alla Shoah e sono gli unici nelle foto che appaiono chiaramente aver sofferto la fame. Hamas ha commesso crimini contro l’umanità contro ostaggi civili. Il male nazista-Hamas deve essere sradicato”. "Gaza verrebbe consegnata agli Stati Uniti da Israele al termine dei combattimenti. I palestinesi, persone come Chuck Schumer, sarebbero reinsediati in comunità molto più sicure e belle, con case nuove e moderne, nella regione. Avrebbero davvero la possibilità di essere felici, sicuri e liberi", ha scritto su Truth. "Gli Usa, lavorando con grandi team di sviluppo provenienti da tutto il mondo, inizierebbero la costruzione di quello che diventerebbe uno dei più grandi e spettacolari sviluppi del genere sulla Terra. Gli Usa non avrebbero bisogno di soldati! La stabilità della regione regnerebbe!". Da parte sua, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promosso l'idea del presidente Trump di trasferire la popolazione di Gaza in altri paesi. "È un'idea straordinaria e penso che dovrebbe essere davvero perseguita, esaminata e realizzata", ha detto in una intervista a Fox News. "L'idea stessa di consentire ai cittadini di Gaza che vogliono andarsene di andarsene... cosa c'è di sbagliato in questo?", ha osservato il premier israeliano. "Possono andarsene - ha sostenuto - possono trasferirsi e tornare. Bisogna ricostruire Gaza, e se si vuole ricostruire Gaza non si può... questa è la prima buona idea che ho sentito". E il suo ministro della Difesa, Israel Katz, ha ordinato all'Idf di preparare un piano per consentire la "partenza volontaria della popolazione di Gaza", in seguito alle dichiarazioni di Trump sullo sfollamento forzato dei palestinesi dalla Striscia. Lo riportano i media israeliani. "Alla popolazione di Gaza deve essere consentito di godere della libertà di movimento e della libertà di immigrare", ha affermato Katz. Nel frattempo verrà avanzata una proposta per la ricostruzione di una "Gaza smilitarizzata", nell'era successiva ad Hamas, "un progetto che richiederà molti anni per essere completato". Quando Donald Trump ha annunciato il suo piano shock per prendere possesso di Gaza, ha scioccato persino i dirigenti più alti della Casa Bianca e del suo governo. Lo scrive il New York Times, rivelando il retroscena della vicenda.Se il suo annuncio sembrava formale e ponderato (ha letto il piano da un foglio di carta), la sua amministrazione non aveva fatto nemmeno la pianificazione più elementare per esaminare la fattibilità dell'idea, secondo quattro persone a conoscenza delle discussioni. L'uscita, secondo il Nyt, è stata una sorpresa anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, cui avrebbe detto della sua intenzione di annunciare l'idea solo poco prima della conferenza stampa congiunta, secondo due fonti. All'interno dell'amministrazione, inoltre, non c'erano stati incontri con il dipartimento di Stato o il Pentagono, come normalmente accadrebbe per qualsiasi seria proposta di politica estera, per non parlare di una di tale portata. Non c'erano stati gruppi di lavoro. Il dipartimento della difesa non aveva prodotto stime del numero di truppe eventualmente necessarie, o una previsione dei costi, o anche solo una bozza di come avrebbe potuto funzionare il piano. "C'era poco più di un'idea nella testa del presidente", scrive il quotidiano. A differenza dei principali annunci di politica estera con i presidenti passati, incluso Trump, l'idea degli Stati Uniti che controllano Gaza non era mai stata parte di una discussione pubblica prima di martedì. Ma in privato, il presidente aveva parlato della proprietà Usa dell'enclave palestinese per settimane. E il suo pensiero aveva accelerato, secondo due funzionari dell'amministrazione, dopo che il suo inviato in Medio Oriente, Steve Witkoff, era tornato da Gaza la scorsa settimana e aveva descritto le orribili condizioni della Striscia. Ma nessuno, né alla Casa Bianca, né gli israeliani, si aspettava che Trump lanciasse l'idea martedì fino a poco prima che lo facesse. Donald Trump è ritornato sul suo piano per Gaza, che vedrebbe gli Stati Uniti prendere il controllo del territorio palestinese svuotato dei suoi abitanti per sviluppare progetti immobiliari. “Non c’è fretta”, ha detto durante un breve scambio con la stampa nello Studio Ovale della Casa Bianca. Il suo piano, secondo Trump, “porterebbe stabilità nell’area” e “altri potrebbero investire in seguito”, ha concluso.
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