lunedì 9 settembre 2024

Israele sconfitta per gioco

[Molte madri farebbero di tutto per i propri bambini, aperte lasciali essere se’ stessi. Banksy]C’è un caso prima del fischio d’inizio di Israele-Italia, seconda gara del girone di Nations League di scena a Budapest, campo di casa per Israele che non può, per motivi di sicurezza, giocare nel proprio Paese. Buona parte dei tifosi italiani presenti alla Bozsik Arena si è infatti girata di spalle durante l’esecuzione dell’Hatikvah, inno nazionale di Israele. Una protesta riconducibile al delicato momento politico dello stato ebraico, in guerra con i miliziani di Hamas dal 7 ottobre 2023. Appena duemila gli spettatori presenti per la sfida contro la Nazionale di Luciano Spalletti. Per gli antisemiti è un momento che ricorderanno per molto tempo, Israele sconfitta in una partita di calcio, per il resto l’offensiva militare continua. I funzionari della Casa Bianca sono frustrati e tristi per il mancato accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliano e stanno valutando una nuova strategia, mentre Hamas e Israele stanno assumendo posizioni sempre più dure sui negoziati. Secondo il sito di notizie Axios, il presidente americano Biden vorrebbe continuare a spingere per un accordo, ma i suoi consiglieri pensano che, in questo momento, una nuova proposta non porterebbe da nessuna parte. I funzionari Usa hanno ammesso di essere in una situazione difficile, con Hamas che chiede il rilascio di altri 100 prigionieri e il premier israeliano Netanyahu che intende mantenere il pieno controllo militare lungo il corridoio Filadelfia al confine tra Egitto e Gaza. L’amministrazione Biden sta ancora lavorando con Qatar ed Egitto su una proposta più dettagliata e sperano che i due paesi possano fare pressione sul capo di Hamas, Sinwar, affinché riduca le sue richieste. È salito a 18 morti e 32 feriti il bilancio di una serie di attacchi israeliani notturni nella provincia di Hama, nella Siria centrale: lo ha precisato l’Osservatorio siriano sui diritti umani, citato dai media dello Stato ebraico. L’attacco ha distrutto anche edifici e centri militari nell’area vicino a Masyaf, che ospita centri di ricerca scientifica. Qui “sono presenti” anche “gruppi filo-iraniani ed esperti di sviluppo di armi”, secondo quanto precisato.

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