martedì 17 settembre 2024

8 giornalisti uccisi dalla mafia

[Chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può ridersi anche della morte. Non muore più… Chi era Sancho Panza? Chi era don Abbondio? Eppure vivono eterni, perché – vivi germi – ebbero la ventura di trovare una matrice feconda, una fantasia che li seppe allevare e nutrire, far vivere per l’eternità. Sei personaggi in cerca d’autore] In via Pietro D’Asaro, luogo dove il 16 settembre 1970 si persero per sempre le tracce di Mauro De Mauro, nella mattinata di martedì 17 settembre 2024 è stata scoperta una targa in memoria del cronista de ‘L’Ora’, il cui corpo non è mai stato ritrovato. A promuovere l’iniziativa è stata l’VIII circoscrizione di Palermo con l’Ordine dei giornalisti e assostampa Sicilia. Alla cerimonia hanno partecipato la consigliera dell’VIII circoscrizione di Palermo Giusi Chinnici, con il presidente della circoscrizione Marcello Longo, la figlia di De Mauro, Franca, il vicesegretario vicario di Assostampa Roberto Leone e la presidente del Consiglio regionale Tiziana Tavella. Per la sezione di Assostampa Palermo c’erano la tesoriera Giusi Spica, per il Gruppo cronisti Mario Pintagro, il giornalista e scrittore amico di De Mauro Sergio Buonadonna e lo scrittore Francesco Sala.Fino a pochi giorni dalla sua scomparsa il giornalista del quotidiano L'ora, Mauro De Mauro si occupò della morte del presidente dell'Eni, Enrico Mattei. Lo ha ricordato la figlia del giornalista, Franca De Mauro, intervenuta durante il ricordo del padre organizzato dall'Associazione siciliana della stampa in viale delle Magnolie, nel luogo in cui De Mauro venne rapito il 16 settembre 1970.   Franca De Mauro fu testimone diretta del rapimento: ebbe il tempo di vedere che il padre si allontanava con la sua auto con alcune persone. Il caso è rimasto senza una verità giudiziaria.     Richiamando la pista principale, la figlia del giornalista ha detto che il padre si stava intensamente occupando del giallo della fine di Mattei, morto nello schianto del suo aereo causato da un sabotaggio. "Di questo lavoro - ha detto Franca De Mauro - mio padre potrebbe avere parlato con qualcuno". In vari altri interventi è stato sottolineato il valore di giornalismo libero e responsabile interpretato da De Mauro e dagli altri otto giornalisti siciliani uccisi dai poteri criminali. Ma sono stati richiamati anche le ombre e i depistaggi che hanno frenato l'inchiesta e il processo concluso con l'assoluzione di Totò Riina, unico imputato del rapimento.     Il ricordo di De Mauro prosegue in altri momenti tra cui un incontro del gruppo cronisti, la presentazione di un libro, una seduta dell'ottavo consiglio di circoscrizione al quale è intervenuto il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Roberto Gueli. Per iniziativa dello stesso consiglio di circoscrizione e con la partecipazione dell'Ordine dei giornalisti e dell'Assostampa, domani sarà collocata una lapide in via Pietro D'Asaro, il luogo in cui venne ritrovata l'auto del giornalista scomparso.

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