lunedì 26 agosto 2024

Putin senza Telegram

[La tua casa deve star aperta e rendi i poveri come membri della tua famiglia. Dal Talmud e dal Pirkei Avot]  Il creatore di Telegram Pavel Durov dovrà presentarsi in tribunale oggi, il giorno dopo il suo arresto in un aeroporto di Parigi. Contro di lui è stato emesso un mandato di perquisizione da parte di investigatori francesi che indicavano vari reati nei suoi messaggi crittografati. Lo riporta l’AFP, ripresa dai media internazionali, alla quale la Procura di Parigi si è rifiutata domenica mattina di fornire qualsiasi comunicazione “allo stato attuale, riguardante una procedura nel corso delle indagini”. Accompagnato dalla sua guardia del corpo e dal suo assistente che lo seguono costantemente, il 39enne miliardario franco-russo è stato arrestato sabato sera all’aeroporto di Bourget (non ci risulta, però, che avrebbe perso 100 euro), a nord di Parigi, ha detto all’AFP una fonte vicina al caso. Il fondatore di Telegram veniva da Baku (Azerbaijan) e avrebbe trascorso almeno la serata a Parigi dove aveva programmato di cenare, ha aggiunto una fonte vicina alle indagini. L’arresto ha provocato una dura reazione dalla Russia. L’ambasciata russa a Parigi ha dichiarato domenica che le autorità francesi “si rifiutano di collaborare” dopo l’arresto del fondatore di Telegram, Pavel Durov. Durov ha sia la cittadinanza francese che quella russa. La Francia ritiene che Telegram sia complice, tra l’altro, di traffico di droga e frodi, a causa della mancanza di moderazione e di cooperazione con le autorità. Il servizio di messaggeria Telegram si è difeso con un post su X dalle accuse lanciate dalla giustizia francese, che hanno portato all’arresto del suo fondatore Pavel Durov, chiarendo: Telegram “si attiene alle leggi dell’Ue, inclusa la Legge sui Servizi Digitali (Digital Services Act), e la sua moderazione è conforme agli standard del settore e in costante miglioramento”. “Il CEO di Telegram, Pavel Durov, non ha nulla da nascondere e viaggia frequentemente in Europa”, continua il post di Telegram, mentre il miliardario franco-russo Durov è da sabato, subito dopo l’arresto all’aeroporto Le Bourget, vicino a Parigi, in custodia cautelare presso l’Ufficio anti-frode nazionale francese (Onaf) a Ivry-sur-Sein, con accuse che vanno da “frode a traffico di stupefacenti, molestie informatiche, criminalità organizzata e promozione del terrorismo”. “È assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili per l’abuso di quella piattaforma. Quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo utilizza Telegram come mezzo di comunicazione e come fonte di informazioni vitali”, prosegue la compagnia, aggiungendo che si attende “una pronta risoluzione di questa situazione. Telegram è con voi tutti”. A Mosca molti sostenitori hanno portato degli aeroplanini di carta con la forma del logo di Telegram per esprimere solidarietà a Durov davanti all’ambasciata francese. Ma un certo numero di funzionari governativi, delle forze di sicurezza e dell’amministrazione presidenziale russa, avrebbero ricevuto istruzioni per rimuovere la loro corrispondenza ufficiale da Telegram. 


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