sabato 10 agosto 2024

Paura di volare in Iran

[Maior que a tristeza de não haver vencido é a vergonha de não ter lutado.Più grande della tristezza di non aver vinto è la vergogna di non aver lottato.Rui Barbosa] L'Iran ha avvertito le compagnie aeree civili di tutto il mondo di evitare di volare nello spazio aereo iraniano.Lo ha detto una fonte ufficiale egiziana citata da Al Qahera News TV - affiliata allo stato egiziano - rilanciata dal sito della Reuters. Secondo la fonte, lo spazio aereo iraniano deve essere evitato a causa di "esercitazioni militari". Di conseguenza, l'Egitto ha ordinato a tutte le sue compagnie aeree di evitare lo spazio aereo iraniano nelle prime ore del mattino di giovedì. L'avviso Notam riporta che l'istruzione è in vigore dalle 01:00 alle 04:00 GMT (dalle 3 alle 6 italiane). Dopo giorni di tensione crescente per le minacce di rappresaglia iraniana contro Israele sono arrivati alcuni tenui segnali in controtendenza. Secondo fonti della Casa Bianca, il pressing diplomatico di Joe Biden sta producendo risultati, tanto che Teheran "potrebbe riconsiderare l'entità della sua risposta" ed evitare quindi un attacco "pesante", che a sua volta potrebbe scatenare una controreazione israeliana dagli esiti imprevedibili. La Repubblica islamica, almeno pubblicamente, continua a inviare messaggi ambigui, rivendicando il diritto a rispondere all'omicidio di Haniyeh, ma allo stesso tempo assicurando il suo impegno per la pace. E tutte le carte restano in effetti sul tavolo, come dimostra la fiducia di Washington su un accordo per una tregua a Gaza "mai così vicino", che potrebbe portare ad una de-escalation nella regione. È il Washington Post, in una sua ricostruzione, a dare qualche indizio che il cielo sul Medio Oriente sia un po' meno plumbeo. Fonti dell'amministrazione Biden fanno diverse considerazioni, a partire dalla situazione a Teheran. Il regime, si spiega, ormai ha ammesso in via non ufficiale che il capo di Hamas sia stato ucciso non da un missile, ma da una bomba piazzata in precedenza nella sua stanza, con la complicità di personale iraniano, verosimilmente Pasdaran, assoldato dal Mossad. E derubricando l'assassinio ad un'azione di spionaggio, che Teheran ha condotto allo stesso modo in Paesi stranieri, verrebbe meno l'esigenza di colpire Israele in grande stile. C'è poi l'aspetto della deterrenza. La volontà di Washington di mostrare i muscoli nella regione potrebbe anche far pensare due volte l'Iran a muoversi in modo troppo aggressivo. E lo ha confermato anche il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, ribadendo che "se ci sarà un'escalation gli Stati Uniti sono pronti a difendere Israele e noi stessi nel modo appropriato". Circostanza confermata dagli spostamenti dei caccia a stelle e strisce verso la regione. Washington lavora per scongiurare la guerra totale spingendo anche su Israele. Lo dimostra la burrascosa telefonata tra Biden e Netanyahu nei giorni scorsi, in cui il leader israeliano è stato accusato di ostacolare gli sforzi per una tregua a Gaza. E la strigliata di Biden, forse, potrebbe avere sortito qualche effetto, tanto che la stessa Casa Bianca nelle ultime ore ha riferito di un'intesa "mai così vicina" su un cessate il fuoco ed il rilascio degli ultimi ostaggi. Ed il Dipartimento di Stato ha chiesto a Sinwar, in quanto nuovo leader politico di Hamas, di accettare la tregua, pur bollandolo come "brutale terrorista". Gli iraniani nel frattempo portano avanti la loro narrazione. Il presidente Massoud Pezeshkian, parlando con Emmanuel Macron, ha affermato che Teheran ha tra "i suoi principi fondamentali la ricerca della pace", ma "non può restare in silenzio di fronte alle violazioni dei suoi interessi e della sua sicurezza". Ed il ministro degli Esteri Ali Bagheri Kani, intervenendo alla riunione dell'Organizzazione per la cooperazione islamica, ha lanciato un appello ai tutti i Paesi musulmani perché "sostengano il diritto dell'Iran a difendersi da qualsiasi atto di aggressione", denunciando la mancanza di interesse del regime sionista per la stabilità regionale". Una postura, quella regime degli ayatollah, che non lascia intravedere in che modo scatterà questa risposta difensiva. C'è poi l'incognita Hezbollah, perché il fronte libanese resta caldissimo: per la seconda volta in due giorni jet israeliani hanno sorvolato Beirut infrangendo il muro del suono. "Per come stanno le cose, Nasrallah potrebbe trascinare il Libano a pagare prezzi estremamente alti. Non possono nemmeno immaginare cosa potrebbe succedere", è l'avvertimento lanciato dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant alle milizie sciite nemiche. Nello Stato ebraico i cittadini sono comprensibilmente preoccupati per quello che potrà succedere, ma il premier Netanyahu ha lanciato un appello a "restare calmi". Rassicurando che "siamo preparati sia per la difesa che per l'attacco". Scontri fra le forze di sicurezza israeliane e i manifestanti ultra-ortodossi. Questi ultimi protestano contro il loro arruolamento davanti alla base militare di Tel HaShomer a Kiryat Ono, vicino a Tel Aviv, il primo giorno in cui alcuni ebrei ultra-ortodossi sono stati invitati ad arruolarsi per il servizio militare obbligatorio a seguito di una decisione del tribunale. Il 25 giugno la corte suprema israeliana ha ordinato l’arruolamento degli studenti ultraortodossi delle yeshiva, le scuole religiose, che finora beneficiavano di un’esenzione dal servizio militare. Il servizio militare è obbligatorio in Israele, ma gli ebrei ultraortodossi possono evitarlo dedicandosi allo studio dei testi sacri dell’ebraismo grazie a un’esenzione amministrativa introdotta nel 1948 da David Ben Gurion, fondatore dello stato d’Israele. La polizia militare ha arrestato 9 soldati del Centro di detenzione di Sde Teiman, nel sud di Israele, sospettati di "seri abusi su un detenuto palestinese".     Lo ha riferito Haaretz. Come testimoniano video diffusi sui social, prima dell'arresto sono avvenute discussioni accese e forti contrasti nel centro di detenzione tra soldati e poliziotti militari arrivati sul posto per arrestare e interrogare alcuni di loro. Nel centro sono stati portati dall'inizio della guerra a Gaza i miliziani di Hamas arrestati dopo essere stati catturati il 7 ottobre e quelli presi successivamente a Gaza. L'inchiesta sul centro di detenzione - i cui trattamenti sono stati denunciati da varie ong - è stata aperta per ordine dell'Avvocato generale militare, il maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi.     Parlamentari e attivisti di estrema destra hanno fatto irruzione nella base di Sde Teiman dell'esercito israeliano per protestare contro l'arresto di nove riservisti sospettati di abusi a un detenuto palestinese ritenuto un terrorista di Hamas.     Tra i parlamentari che sono entrati nella base, che funge da centro di detenzione, c'è Zvi Succot del partito ultranazionalista Otzma Yehudit. Lo riferiscono i media israeliani. Sul posto sono arrivati anche soldati di riserva che hanno bloccato l'uscita della base e successivamente hanno sfondato le recinzioni: "Questa cosa può demotivare i riservisti", hanno detto prima dell'irruzione. "Questi sono i terroristi che ci hanno violentato e fatto del male. Domani il nostro battaglione dovrebbe entrare a Gaza. Alla fine, la gente ci penserà due volte" prima di arruolarsi.     Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha "condannato con forza l'irruzione" nella base dell'Idf Sde Teiman. Lo fa sapere l'ufficio del primo ministro aggiungendo che Netanyahu ha chiesto "l'immediato rasserenarsi degli animi" all'interno della base. 


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