venerdì 23 agosto 2024

Antisemitismo in aumento

[Sii il maledetto e non colui che maledice. Dal Talmud e dal Pirkei Avot] La Comunità ebraica di Roma esprime "la più ferma condanna della lista di proscrizione dei presunti 'agenti sionisti' apparsa su Internet, e solidarietà a quanti vi sono citati, in particolare ai numerosi iscritti alla Cer".     "Mancava soltanto lo strumento della lista di proscrizione, e della gogna pubblica con nomi e cognomi, - aggiunge - per completare il repertorio sconfortante di un antisemitismo risorto e che sempre più alza la voce e il livello delle sue minacce.Additare gli obiettivi di un odio razzista, viscerale, mai sconfitto, è di per sé una forma di violenza e istigazione alla violenza, rispetto alla quale invitiamo il mondo politico e culturale a pronunciarsi in modo netto, chiaro e soprattutto corale, perché in gioco sono i valori stessi sui quali è fondata la nostra democrazia".   Con i colloqui per un cessate il fuoco a Gaza in bilico, si fa sempre più concreta la prospettiva di una imminente vendetta di Hamas per l'uccisione il 31 luglio a Teheran del suo leader politico Ismail Haniyeh. E secondo quanto ha affermato il canale televisivo israeliano Channel 12, citando generiche "fonti palestinesi", nel mirino del movimento islamico potrebbero ora esserci anche cittadini e interessi israeliani all'estero. "La decisione strategica - scrive il canale tv nel suo sito web - è stata presa dall'ufficio politico di Hamas due giorni dopo l'assassinio" di Hanyiyeh, peraltro mai rivendicato da Israele. L'informazione non trova riscontro da fonti arabe. Solo Asharq al Awsat, un autorevole quotidiano internazionale arabo di proprietà saudita, riprende la notizia, citando però la stessa fonte israeliana e senza commenti. Per molti anni la resistenza palestinese ha fatto ricorso ad attacchi terroristici a livello internazionale, oltre che in Israele, con presa di ostaggi, dirottamenti di aerei, di imbarcazioni, autobombe, attacchi suicidi. Da tempo le tattiche sono però cambiate, per quel che riguarda gli attacchi all'estero.  Se confermata, nota proprio Channel 12, la "nuova" tattica di Hamas, rappresenta quindi "una politica che costituisce una svolta drammatica, perché Hamas non ha mai pianificato operazioni del genere, a differenza di Hezbollah e Iran". Anche Teheran ha giurato vendetta per l'omicidio mirato di Hanniyeh, avvenuto nella sua capitale. Fino ad ora ha però tirato il freno, nominalmente per favorire il cessate il fuoco a Gaza. Così come il cosiddetto Asse della Resistenza, ovvero le milizie che l'Iran foraggia e arma nella regione, che vanno da Hamas agli Hezbollah libanesi fino agli Houthi dello Yemen, passando per diversi gruppi sciiti in Iraq. Anche Hezbollah ha dal canto suo hanno promesso vendetta per l'uccisione a Beirut di Fuad Shukr, il giorno prima di Haniyeh. Tutti sembrano però attendere il via libera degli ayatollah. E da Teheran ribadiscono che "i tempi della risposta dell'Iran saranno meticolosamente orchestrati per garantire che avvenga in un momento di massima sorpresa", come ha affermato persino la missione permanente della Repubblica islamica presso le Nazioni Unite. 


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