lunedì 8 luglio 2024

Orban censurato

[Londra è un mondo a sé. Ogni giorno scopri più mode e tendenze qui che in tutto il resto dell’universo.Fabrizio Caramagna] La visita del premier ungherese Viktor Orban in Cina "non è costruttiva" negli sforzi per raggiungere una "pace giusta" in Ucraina. Lo afferma il portavoce del consiglio della sicurezza nazionale John Kirby.Alla riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27 in Ue, mercoledì, all'ambasciatore dell'Ungheria "saranno chiesti chiarimenti" sul ruolo della presidenza di turno. È quanto spiegano fonti europee sottolineando "la crescente preoccupazione" nelle capitali europee "sul mandato che si auto-attribuito Viktor Orban nelle cosiddette missioni di pace, quando era chiaro che il premier rappresentava solo se stesso".     Le tensioni "potrebbero crescere ulteriormente con l'avvicinarsi al Consiglio Affari Esteri, visto che Budapest continua a bloccare il via libera all'European Peace Facility, dove c'è un'intesa a 26", si spiega ancora.  Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik ha difeso la decisione del premier ungherese Viktor Orban di visitare Kiev e Mosca nel tentativo di avviare un processo negoziale in grado di porre fine al drammatico conflitto armato in corso da oltre due anni in Ucraina. "Tutti quelli che criticano il premier Orban altro non fanno che mostrare la loro parte peggiore, la loro voglia di proseguire con i combattimenti, con il riarmo, fortemente asserragliati nelle loro 'trincee di guerra' ", ha detto Dodik citato oggi dai media serbi. Costoro, ha aggiunto, "non possono essere considerate persone di pace, né possono avviare un qualche negoziato per arrivare alla pace, a differenza del premier ungherese".     Con la sua iniziativa, ha osservato il leader ultranazionalista serbo-bosniaco, Orban ha dimostrato di essere uno dei pochi politici al mondo che meritano di essere definiti statisti nel vero senso di tale termine, e che spingono come priorità la pace, il dialogo, il progresso e lo sviluppo. Per Dodik, non si può parlare di pace senza dialogare con entrambe le parti, ed è quello che ha fatto Orban. La visita del premier ungherese a Mosca, dove ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin, è stata fortemente criticata dai vertici dell'Unione europea, che hanno sottolineato come Orban - il cui Paese ha assunto il primo luglio la presidenza di turno semestrale della Ue - abbia preso una iniziativa unilaterale senza alcun mandato di Bruxelles, per una visita dall'esclusivo carattere bilaterale e in nessun modo in rappresentanza di Bruxelles. Prima di Mosca Orban si era recato a Kiev incontrando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.  "La visita del primo ministro Viktor Orban a Mosca si svolge esclusivamente nel quadro delle relazioni bilaterali tra Ungheria e Russia". Lo afferma una dichiarazione dell'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. Alla presidenza di turno Ue l'Ungheria non ha "alcuna rappresentanza esterna dell'Unione". "Orban non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio dell'Ue per visitare Mosca" e "non rappresenta l'Ue in alcuna forma". "La posizione dell'Ue sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina si riflette in molte conclusioni del Consiglio europeo. Tale posizione esclude i contatti ufficiali tra l'Ue e il Presidente Putin".     Il primo ministro ungherese e presidente di turno della Ue, Viktor Orban, che secondo voci non confermate ufficialmente dovrebbe arrivare oggi a Mosca, ha riconosciuto di non avere un mandato dell'Unione per trattare sul conflitto in Ucraina. "Non ho un mandato, sto semplicemente visitando posti dove è in corso una guerra che può avere un impatto sull'Ungheria e pongo delle domande", ha detto Orban in un'intervista a Radio Kossuth, ripresa dall'agenzia russa Tass. L'Ungheria sa qual è il suo posto e che saranno "i grandi Paesi" a decidere, ma vorrebbe "incoraggiare le parti" a trovare una soluzione, ha aggiunto Orban. "La presidente Meloni e la maggioranza sono attesi da scelte di grande importanza, sapendo bene che privilegiare la strada dell'interesse nazionale significa rifuggire le tendenze disgregazioniste e illiberali delle altre destre europee. Servono chiarezza e nessuna ambiguità perché una parte della maggioranza continua a guardare con favore all'Ungheria. Paese che con la Russia mantiene un rapporto a dir poco ambiguo, sul fronte energetico e non solo. Un rapporto che chiama in causa anche la costante manipolazione del consenso effettuato dalla Russia. Benzina e diesel russi non conoscono confini, producendo risorse utili anche a mantenere ed estendere l'influenza russa sui Balcani.     Chiediamo quindi scelte chiare e azioni puntuali per tutelare gli interessi europei e nazionali. Servono, ad esempio, misure a sostegno dei nostri porti che rischiano una grave marginalizzazione a causa della crisi determinata dagli attacchi Houti nel Mar Rosso". Cosi la senatrice del Pd Tatiana Rojc, capogruppo Pd in Commissione Politiche dell'Unione europea intervenendo questa settimana nell'aula di Palazzo Madama.


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