venerdì 26 luglio 2024

Day after a Gaza

[Se le tue idee non convincono nessuno, se rimangono relegate a pochi eletti, non le stai difendendo. Le difendi quando sono condivise, e la sfida più difficile e più entusiasmante, oggi come ieri, è riuscire a convincere più persone possibile senza diventare qualcosa di diverso da quello che sei. Giorgia Meloni] Hamas ha proposto numerose modifiche alla proposta di cessate il fuoco presentata dalla Casa Bianca, “alcune delle quali praticabili e altre no”: lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, in una conferenza stampa a Doha. Blinken ha inoltre precisato che nelle prossime settimane verranno preparate delle proposte in merito al “Day after” del conflitto, comprese la governance e il piano di ricostruzione della Striscia di Gaza.Hamas vuole garanzie scritte da parte degli Stati Uniti per un cessate il fuoco permanente e il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza per firmare una tregua israeliana appoggiata dagli Stati Uniti e una proposta di accordo sugli ostaggi. Lo hanno reso noto due fonti della sicurezza egiziane ben informate sul dossier, citate tra gli altri da The Times of Israel e Al Jazeera. Una raffica di circa 160 razzi è stata lanciata questa mattina in due riprese dal Libano verso il nord di Israele, dopo l'uccisione - nella notte - di un importante comandante di Hezbollah: lo riportano le Forze di difesa israeliane (Idf), sottolineando che il sito di lancio dei razzi in Libano è stato distrutto "poco fa" nell'area di Yaroun in un raid dell'Aeronautica militare israeliana. Nel primo attacco sono stati lanciati circa 90 razzi, mentre nel secondo 70.    I mediatori del Qatar e dell'Egitto hanno affermato che Hamas ha risposto ieri al piano di cessate il fuoco graduale per porre fine alla guerra di otto mesi tra Israele e il gruppo terroristico, senza fornire dettagli. Investigatori indipendenti delle Nazioni Unite hanno accusato Israele e diversi gruppi armati palestinesi di aver commesso "crimini di guerra" dallo scoppio del conflitto a Gaza il 7 ottobre. "È imperativo che tutti coloro che hanno commesso crimini siano chiamati a risponderne", ha dichiarato Navi Pillay, che presiede la Commissione d'inchiesta. La commissione è stata istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel 2021 per indagare sulle presunte violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani in Israele e nei territori palestinesi.  Gli esperti della Commissione d'inchiesta creata dal Consiglio Onu Diritti Umani ritengono che nel quadro dell'offensiva israeliana a Gaza sono stati commessi crimini contro l'umanità, in particolare "di sterminio, persecuzione di genere contro uomini e ragazzi palestinesi, omicidio, trasferimento forzato, tortura e trattamenti inumani e crudeli". Israele ha accusato oggi la Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite di "discriminazione sistematica anti-israeliana", dopo la pubblicazione di un suo rapporto, secondo cui il Paese si è macchiato di crimini contro l'umanità durante la guerra a Gaza. La Commissione d'inchiesta "ha dimostrato ancora una volta che le sue azioni sono tutte al servizio di un programma politico ristretto contro Israele", ha affermato Meirav Eilon Shahar, Ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite a Ginevra. Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno accusato oltre a Israele anche sette "gruppi armati palestinesi", tra cui Hamas, di aver commesso crimini di guerra dal 7 ottobre. "È imperativo che tutti coloro che hanno commesso crimini siano chiamati a risponderne", ha dichiarato in un comunicato Navi Pillay, che presiede la commissione d'inchiesta. La commissione ha rilevato che in quell'attacco, membri delle ali militari di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi e civili palestinesi hanno commesso crimini di guerra, oltre a violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale umanitario. "Non sto ritardando l'accordo, entro due giorni verrà fatta una nuova offerta da Israele a Hamas", ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu alle famiglie dei rapiti che erano presenti giovedì sera all'incontro con il presidente Usa Joe Biden. Lo riferisce la tv Channel 12. Biden e Netanyahu hanno incontrato i rappresentanti delle famiglie rapite con cittadinanza americana, invitati alla Casa Bianca dal presidente Usa. "Biden ci ha dato la speranza che qualcosa accadrà nei prossimi giorni. Dopo quello che abbiamo sentito siamo più ottimisti di quanto lo siamo stati dall'ultimo accordo. Abbiamo ricevuto una promessa da Biden e Netanyahu che capiscono l'urgenza di questo momento per concludere l'accordo. Hamas capisce che la palla è nel suo campo e che la pressione internazionale è tale che grazie ad essa non hanno più nessun posto dove scappare", hanno dichiarato i familiari dei rapiti alla tv israeliana. Le dichiarazioni della vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris sulla "grave crisi umanitaria" a Gaza e la necessità di "porre fine alla guerra" danneggiano le trattative per il rilascio degli ostaggi e sono "da respingere entrambe". Lo ha detto, citato dai media, un funzionario israeliano secondo cui nell'incontro fra la numero due della Casa Bianca e il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha offerto ad Harris un resoconto "dettagliato e fattuale" della situazione sul campo a Gaza che ha contraddetto le affermazioni della vicepresidente "sulla crisi alimentare, la sofferenza dei civili e l'elevato numero di innocenti uccisi".    "Il danno ai civili palestinesi è davvero il problema in questo momento?" ha osservato il funzionario. Poi, sempre citato dai media, ha aggiunto: "cosa dovrebbe pensare Hamas quando sente questo?" ed ha sottolineato che le affermazioni di Harris condurranno il gruppo terroristico a inasprire le sue richieste.     "Spero che non portino - ha osservato - a una regressione nei colloqui perché abbiamo fatto molti progressi". "Resto impegnata a una soluzione a due stati". Lo ha detto la vicepresidente Kamala Harris dopo aver incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "È il momento che la guerra finisca", ha aggiunto.     Con il premier Netanyahu è stato un incontro costruttivo.     L'ho detto molte volte: Israele ha il diritto di difendersi, ma come lo fa è importante", ha precisato Harris, sottolineando poi che "non possiamo diventare insensibili alla sofferenza di Gaza". 


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