martedì 18 giugno 2024

Netanyahu chiude gabinetto

[Ogni (tic-tac) è un secondo della vita che passa, fugge e non si ripete. E in essa c’è tanta intensità e interesse che il problema è solo saperla vivere. Ognuno fa come può. Frida Kahlo]  Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra ed ha affermato che continuerà a consultare un “forum” ristretto per le decisioni più delicate sulla guerra a Gaza. Netanyahu ha annunciato la sua decisione al gabinetto di sicurezza. La scelta del primo ministro giunge dopo le dimissioni dal governo dei deputati Benny Gantz e Gadi Eisenkot. Alcune delle questioni precedentemente discusse dal gabinetto di guerra saranno ora trasferite per la discussione nel gabinetto di sicurezza, ma le decisioni delicate saranno affrontate in un forum di consultazione più piccolo, che dovrebbe includere il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, il capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale Tzachi Hanegbi e il presidente del partito Shas, Aryeh Deri, che ha prestato servizio come osservatore nel gabinetto di guerra. Secondo la stampa israeliana lo scioglimento del gabinetto di guerra rappresenta un gesto simbolico, inteso principalmente a impedire l’inclusione di ministri, come il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, di estrema destra, che non a caso avrebbe ripetutamente richiesto di essere inserito nel forum di consultazione. Intanto, sul terreno, proseguono le operazioni dell’esercito israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Le truppe operano “in modo preciso e sulla base di informazioni di intelligence”, facendo irruzione e distruggendo diversi edifici con trappole esplosive, hanno precisato le forze di difesa israeliane, in un aggiornamento sulle operazioni delle ultime 24 ore, dopo l’annuncio di ieri sulla pausa tattica di 11 ore al giorno nelle operazioni nel sud di Gaza, condannata dallo stesso Netanyahu. Nel quartiere nord-occidentale di Tel Sultan, a Rafah, i soldati della 401a Brigata corazzata hanno ucciso diversi uomini armati in combattimenti ravvicinati, ha spiegato l’Idf, aggiungendo che nella stessa zona è stato distrutto un deposito di armi da cui è stato lanciato un missile anticarro contro le truppe. Nel frattempo, l’esercito israeliano continua a operare anche nel corridoio Netzarim, nel centro della Striscia di Gaza. L’Idf ha affermato in questo caso che le truppe hanno ucciso diversi uomini armati e demolito edifici utilizzati dai gruppi terroristici nell’area. Diciassette civili palestinesi sono stati uccisi in un duplice attacco israeliano nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta al Jazeera aggiungendo che è stata “un’altra notte sanguinosa in tutto il centro di Gaza”. Nelle immagini di Afp, alcuni palestinesi ispezionano i danni e cercano tra le macerie di un edificio distrutto dai raid israeliani a Nuiserat. Secondo l’emittente qatarina, i due attacchi separati hanno colpito le case di Nuseirat che ospitavano famiglie sfollate recentemente da Rafah. Il primo ha ucciso dieci persone, compresi donne e bambini di cui cinque appartenevano alla stessa famiglia. Un’ora dopo, il secondo attacco ha preso di mira la casa di un’altra famiglia uccidendo i genitori, i figli e anche i nonni.Il portavoce israeliano David Mencer, in un briefing, ripreso dal Guardian, ha affermato che l'Onu e l'Unrwa sono state "irrimediabilmente inefficienti" nella distribuzione degli aiuti a Gaza e che ci sono scorte di aiuti sul lato di Gaza al confine. Mencer sostiene che oggi entra a Gaza più cibo di quanto ne entrasse quotidianamente prima del 7 ottobre, riporta il quotidiano britannico, per il quale la narrazione secondo cui a Gaza c'è la carestia non è vera “Utilizzeremo tutti i mezzi necessari per ripristinare la sicurezza al nostro confine settentrionale”, ha detto il portavoce del governo israeliano David Mencer durante una conferenza stampa online, aggiungendo che Hezbollah ha lanciato più di 5.000 razzi verso Israele dall’inizio della guerra a Gaza.



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