martedì 18 giugno 2024

Il 71% dei palestinesi con Hamas

[A Palermo ci sono talmente tante cose e così complesse che io posso mostrare soltanto un piccolo aspetto della città. Non posso, in una breve serata, dire tutto su Palermo. Posso soltanto rappresentare le sensazioni che mi hanno colpita, e anche di queste soltanto una minima parte. Pina Bausch]    Israele intende condurre un’operazione di terra a Rafah, anche senza il sostegno degli Stati Uniti. Lo ha detto Benjamin Netanyahu al segretario di Stato americano Antony Blinken, durante un incontro. “Gli ho detto che non saremo in grado di sconfiggere Hamas senza entrare a Rafah e uccidere il resto dei loro battaglioni che sono lì. Gli ho detto che spero che lo faremo con il sostegno degli Stati Uniti, ma se sarà necessario lo faremo da soli”, ha dichiarato Netanyahu. Il premier ha aggiunto di aver detto a Blinken che “riconosciamo la necessità di evacuare la popolazione civile dalle zone di guerra, e naturalmente di occuparci dei bisogni umanitari, e stiamo agendo per raggiungere questo obiettivo”.Duro scambio di battute fra il governo turco e quello israeliano.   Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha detto: "Affidiamo al nostro Signore una certa persona chiamata (Benjamin) Netanyahu.  Possa Dio distruggerlo e renderlo miserabile", il che ha portato il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz a convocare il vice ambasciatore turco per "un severo rimprovero".    "Tu che sostieni i bruciatori di bambini, gli assassini, gli stupratori e i mutilatori dei corpi dei criminali di Hamas - ha detto Katz rivolto ad Erdogan - sei l'ultimo che può parlare di Dio. Non c'è Dio che ascolterà coloro che sostengono le atrocità e i crimini contro l'umanità commessi dai vostri barbari amici di Hamas. Stai zitto e vergognati!".    Il 71 per cento dei palestinesi ''giudica corretto'' l'attacco lanciato il 7 ottobre da Hamas contro Israele: questo uno dei risultati di un sondaggio di opinione condotto all'inizio di marzo in Cisgiordania e a Gaza dal Palestinian Center for policy and survey research' (Pcpsr) di Khalil Shikaki.    ''Tre quarti dei palestinesi - afferma il ricercatore - pensano che quella offensiva abbia riportato la questione israelo-palestinese al centro dell'attenzione dopo essere stata ignorata per anni a livello regionale ed internazionale''. ''La soddisfazione verso Hamas e verso Yihia Sinwar - aggiunge - rimane molto elevata, mentre quella verso al-Fatah ed il presidente Abu Mazen resta molto bassa''.    Dal sondaggio (condotto fra 1580 persone) è emerso fra l'altro che il 94 per cento dei palestinesi pensa che Israele si sia macchiato di crimini di guerra, mentre solo il 5 per cento ritiene che anche Hamas ne abbia commessi. Il 64 per cento pensa che Hamas uscirà vincente dalla guerra ed il 59 per cento è persuaso che continuerà a governare a Gaza. Il 40 per cento è convinto che un cessate il fuoco permanente sarà concordato fra Israele e Hamas.    A livello politico, il dirigente di al-Fatah Marwan Barghuti (che sconta l'ergastolo in Israele) resta il leader politico il più popolare e l'84 per cento auspica le dimissioni di Abu Mazen. In caso di elezioni politiche Hamas raccoglierebbe il 34 per cento dei voti: ''un netto calo rispetto al sondaggio del dicembre 2023 - nota Shikaki - in cui aveva ricevuto i favori del 43 per cento''. Ad al-Fatah andrebbe solo il 17 per cento dei voti. Anche il nuovo premier dell'Anp Mohammad Mustafa non raccoglie per ora, secondo il sondaggio, sostegni significativi. Il leader di Hamas Ismail Haniyeh si recherà a Teheran per incontrare la leadership della repubblica islamica d’Iran, il giorno dopo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato tra Israele e il gruppo palestinese a Gaza: lo ha riferito la stampa ufficiale iraniana. Quella di oggi sarà la seconda visita di Haniyeh in Iran dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, il 7 ottobre scorso. Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanaani intanto ha definito la risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza, approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu con 14 voti favorevoli e l’astensione degli Stati Uniti come un “passo positivo”. “Un passo ancora più importante sarà ora un’azione efficace per la sua attuazione”, ha affermato Kanaani. Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha confermato ufficialmente che Marwan Issa, il vice comandante dell’ala militare di Hamas, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano effettuato nel centro della Striscia di Gaza all’inizio di questo mese. Insieme a Issa, secondo Hagari, nell’attacco del 10 marzo a Nuseirat è stato ucciso il comandante Ghazi Abu Tama’a


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