sabato 22 giugno 2024

50 ostaggi ancora vivi

[Vorrei darti tutto quello che non hai mai avuto, e neppure così sapresti quanto è meraviglioso amarti. Frida Kahlo]   Nel futuro della Striscia di Gaza ci dovrà essere "un'amministrazione civile per gestire non solo la distribuzione degli aiuti umanitari ma anche l'amministrazione civile.Ciò deve essere fatto, penso che sia meglio farlo, con la cooperazione, la sponsorizzazione interaraba e l'assistenza dei Paesi arabi". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in una intervista al sito Usa 'Punchbowl'.    Ma a Gaza - ha aggiunto - ci dovrà essere anche "una ampia smilitarizzazione, cosa che può essere fatta solo da Israele contro qualsiasi tentativo di ripresa terroristica". Il premier israeliano ha anche difeso il suo video - che ha suscitato forti dissensi da parte della Casa Bianca - di critica sui ritardi degli Usa nella consegna di armi e munizioni a Israele, impegnato a Gaza. Netanyahu lo ha definito "assolutamente necessario", poi ha ricordato che "significativi problemi al riguardo erano emersi mesi fa. E abbiamo provato in conversazioni molto serene tra noi e funzionari Usa, tra me e il presidente, di tentare di risolvere queste diminuzioni delle forniture". Ma - ha aggiunto - "non è stato possibile", anche dopo che il tema è stato sollevato con il segretario di stato Usa Antony Blinken nella sue visite in Israele. "Ho deciso - ha quindi concluso il premier- che la messa in onda (del video, ndr) era assolutamente necessaria dopo mesi di conversazioni tranquille che non hanno risolto il problema". "Non lasceremo Gaza finché non ritorneranno tutti gli ostaggi e non andremo via finché non avremo eliminato le capacità militari e governative di Hamas".     Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu che oggi ha incontrato le famiglie degli ostaggi uccisi nell'enclave palestinese. Non abbiamo alcuna possibilità di arrenderci, non abbiamo alcuna possibilità di rinunciare alla vittoria.     Questa - ha spiegato - è la mia posizione.Chi si oppone, si opponga apertamente". "Ci impegniamo - ha concluso - a riportare indietro tutti i 120 rapiti, sia i vivi che i morti, anche se a tappe non rinunceremo a nessuno". Gli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre ancora in vita a Gaza potrebbero essere solo 50, un numero inferiore rispetto a ciò che sembra ritenere Israele. Lo hanno riferito al Wall Street Journal mediatori dei negoziati e un funzionario americano che ha familiarità con le informazioni che hanno gli Stati Uniti. Questa stima, che si basa in parte anche su dati dell'intelligence israeliana, è che 66 persone tenute in cattività nella Striscia potrebbero essere morte, ossia 25 in più di quanto Israele ha valutato pubblicamente.    Uno dei comandanti della squadra d'élite Nukhba di Hamas che ha attaccato Israele il 7 ottobre è stato ucciso in un raid aereo a Beit Hanoun, nel nord di Gaza: lo ha dichiarato l'esercito israeliano (Idf), come riportano i media nazionali. Secondo l'Idf Ahmed Hassan Salameh a-Swarkeh ha comandato i terroristi che fecero irruzione nelle città israeliane il 7 ottobre e in seguito è stato dietro agli attacchi dei cecchini contro le forze israeliane a Beit Hanoun.     "Prima dell'attacco sono state prese misure per evitare danni ai civili. Nessun civile è stato ferito", ha affermato l'esercito in un comunicato. "Deludente, offensivo, irritante e falso visto che nessuno altro paese sta facendo più di noi". Lo afferma il portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby a chi gli chiedeva del video dei giorni scorsi in cui il premier israeliano Benyamin Netanyahu criticava gli Stati Uniti per aver trattenuto le armi dirette a Israele.

Nessun commento:

Posta un commento