[La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi. Cosi volevo io esser solo. Senza me. Voglio dire senza quel me ch’io già conoscevo, o che credevo di conoscere. Solo con un certo estraneo, che già sentivo oscuramente di non poter più levarmi di torno e ch’ero io stesso: estraneo inseparabile da me. Uno, nessuno e centomila] Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha esortato il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres a ritirare i caschi blu dell’Unifil in Libano dalla zona di combattimento. “Signor Guterres, è giunto il momento che lei rimuova i soldati Unifil dalle zone di combattimento, l’esercito israeliano lo ha chiesto più e più volte, e lei ha rifiutato più e più volte. Il suo obiettivo è quello di essere uno scudo umano per i terroristi di Hezbollah e il rifiuto li rendono ostaggi di Hezbollah, mettendo in pericolo loro e i nostri soldati”, ha detto Netanyahu in un video diffuso domenica. “Le forze israeliane ci hanno chiesto di lasciare le nostre posizioni lungo il confine fino a 5 chilometri più a nord, in territorio libanese”: lo ha dichiarato Andrea Tenenti, portavoce della Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil), durante un’intervista a Baabda, a est di Beirut. “Ma c’è stata una decisione unanime di rimanere, perché è importante che la bandiera delle Nazioni Unite continui a sventolare alta in questa regione”, ha aggiunto il portavoce della forza, che conta 10mila peacekeeper, riferendo anche di “molti danni” alle posizioni Unifil nel sud del Libano. Il portavoce dell’Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) ha inoltre dichiarato all’agenzia di stampa France Presse anche di temere “molto presto” un “conflitto regionale con conseguenze catastrofiche per tutti”. “Non c’è una soluzione militare”, ha dichiarato Andrea Tenenti, chiedendo “discussioni politiche e diplomatiche” per “evitare la catastrofe”. “Il conflitto tra Hezbollah e Israele non è solo un conflitto tra due Paesi. Molto presto potrebbe diventare un conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti”, ha avvertito. La missione Unifil in Libano ha dichiarato di aver segnalato ulteriori violazioni israeliane contro le sue posizioni nel Paese, tra cui quella che ha descritto come l’ingresso forzato di carri armati israeliani attraverso il cancello principale di una postazione. La dichiarazione dell’Unifil afferma che l’incidente è avvenuto questa mattina presto in una posizione ONU a Ramiya. Verso le 04:30 ora locale (le 5:30 in Italia), mentre le forze di peacekeeping erano nei rifugi, due carri armati Merkava israeliani “hanno distrutto il cancello principale della posizione e sono entrati con la forza” nella struttura. Le truppe israeliane hanno quindi “richiesto più volte che la base spegnesse le luci”. La dichiarazione aggiunge che i carri armati se ne sono andati circa 45 minuti dopo, dopo che Unifil “ha protestato tramite il nostro meccanismo di collegamento, affermando che la presenza delle IDF stava mettendo in pericolo le forze di peacekeeping”. Verso le 06:40 ora locale, spiega ancora Unifil, i caschi blu nella stessa posizione hanno segnalato lo sparo di diversi colpi a 100 metri a nord, che hanno emesso fumo: “Quindici forze di peacekeeping hanno subito gli effetti, tra cui irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è entrato nel campo” e “stanno ricevendo cure”.
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