[Per quanti sforzi facciamo nel crudele intento di strappare, di distruggere le illusioni che la provvida natura ci aveva create a fin di bene, non ci riusciamo. Per fortuna, l’uomo si distrae facilmente. Il fu Mattia Pascal] Israele è in stato di allerta nel timore di attentati in vista dell'anniversario del 7 ottobre. Lo rende noto l'esercito israeliano."L'Iran è dietro tutte le minacce contro di noi. Hanno lanciato centinaia di missili contro di noi in uno dei più grandi attacchi della storia. Nessun Paese al mondo accetterebbe un simile attacco, e nemmeno Israele lo accetterà. Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e rispondere a tali attacchi, ed è ciò che faremo". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando alla nazione.Si avvicina l’anniversario del 7 ottobre e la terra in Israele “trema ancora”. “Le nostre ferite non possono ancora guarire completamente perché sono ancora aperte. Perché gli ostaggi vengono ancora torturati, giustiziati e muoiono in prigionia. Perché decine di migliaia di famiglie non possono ancora tornare a casa. In molti sensi, tutti noi stiamo ancora vivendo le conseguenze del 7 ottobre”, afferma il presidente d’Israele Isaac Herzog in un messaggio inviato alla vigilia del nuovo anno ebraico alle comunità ebraiche della Diaspora per ricordare l’anniversario delle stragi di Hamas. La minaccia di Hamas, di Hezbollah e del loro principale finanziatore, l’Iran, assieme all’ondata di antisemitismo nel mondo fanno ancora parte del presente, sottolinea Herzog.In questo momento di fragilità, di dolore e lutto, “dobbiamo ricordarci chi siamo: Un popolo con la forza di continuare a resistere sempre e comunque contro l’odio”. Quest’anno “ci ha costretti a tornare alle verità fondamentali del nostro essere popolo. Ci ha costretti a riconnetterci gli uni con gli altri e a riprendere il cammino di responsabilità collettiva e di giustizia sociale che sono la nostra eredità spirituale”.Per affrontare gli effetti del 7 ottobre sono nate migliaia di iniziative di solidarietà in Israele e nella Diaspora, ricorda Herzog. “Inoltre non abbiamo abbandonato il nostro profondo desiderio e la nostra aspirazione alla pace con i nostri vicini. E continuiamo a mantenere questo obiettivo, anche se insistiamo sul fatto che noi ebrei meritiamo di sentirci al sicuro e di essere al sicuro, indipendentemente dal luogo in cui viviamo”. Per il presidente israeliano ad essere d’ispirazione devono essere “il coraggio e la bellezza di tutti coloro che abbiamo perso” in questo anno difficile. In loro memoria “non smetteremo di credere che un mondo migliore sia possibile”. A chiusura del suo messaggio, Herzog recita una preghiera in ebraico: “Adonai Oz Lamo Yiten. Adonai Yivarech Et Amo, BaShalom”. “Che Dio dia forza a tutto il Suo popolo. Che Dio benedica il Suo popolo con la pace”. Il 7 ottobre è stato “un attacco a tutto l’Occidente”. Eppure l’Occidente “non sembra averne consapevolezza”, neanche dopo gli attacchi cui lo Stato ebraico è stato sottoposto in queste ore. È il pensiero di Stefano Parisi, il presidente dell’associazione Setteottobre, che denuncia al riguardo “l’isolamento” di Israele, mentre dall’altra parte “terroristi come Hamas, Hezbollah e Houthi sono parte di una rete, con Iran, Russia e Turchia”. Se ne parlerà a Roma, domenica mattina, in un’iniziativa promossa dall’associazione attorno al primo anniversario del pogrom di Hamas. Sul palco del Teatro Sala Umberto (via della Mercede, 50) saliranno a partire dalle 10 alcuni protagonisti della vita politica continentale come l’ex primo ministro francese Manuel Valls e l’ex vice cancelliere tedesco Joschka Fischer. Con loro anche l’esperta inglese di diritto internazionale Natasha Hausdorff, direttrice legale dell’organizzazione “Avvocati per Israele”, lo storico e saggista Ernesto Galli della Loggia e l’attivista per i diritti civili Paola Concia. L’incontro sarà moderato dai giornalisti Rai Stefania Battistini e Giancarlo Loquenzi “e non sarà caratterizzato da retorica, perché la commemorazione non può avere oggi spazio con 100 rapiti ancora nei tunnel del terrore di Hamas, con Israele attaccato su tutti i fronti, con il segretario dell’Onu che rilascia le dichiarazioni che sappiamo”, sottolinea Parisi. Setteottobre ha organizzato l’incontro “perché siamo preoccupati dalla reazione dell’Occidente agli eventi di quest’anno: finora è stata drammatica, ma si possono ancora aprire gli occhi”.
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