giovedì 10 ottobre 2024

Olio -50%

[Quando un personaggio è nato, acquista subito una tale indipendenza anche dal suo stesso autore, che può esser da tutti immaginato in tant’altre situazioni in cui l’autore non pensò di metterlo, e acquistare anche, a volte, un significato che l’autore non si sognò mai di dargli! Sei personaggi in cerca d’autore] Una annata da dimenticare per l’olio extravergine di oliva siciliano: la produzione di olio evo made in Sicily per la campagna 2024/25. La Sicilia non è stata l’unica regione a soffrire per la siccità: anche in Puglia il raccolto di olive quest’anno è più che dimezzato, e la situazione non è migliore in Calabria. Tra agosto e settembre in Sicilia, nella piana di Catania “si è accentuato il danno strutturale alle piante, stante la ridotta previsione produttiva di agosto che viene confermata”, spiega Giosuè Catania, “mentre in alcune aree dell’alta collina e nel territorio ricadente nella Sicilia Occidentale in particolar modo nel Trapanese alcune piogge di buona intensità hanno permesso un ingrossamento seppur lieve delle drupe tale da poter guardare anche al mercato delle olive da mensa con un minimo di speranza”. Oltre alla provincia di Catania, la più danneggiata, anche la zona del basso Ennese “vede una produzione inferiore dell’80% rispetto alla campagna precedente. Nelle aree del Siracusano e del Ragusano la perdita è sempre del 60%”. Cifre che si riducono leggermente a un -40%/-50% nelle zone di alta collina e di montagna. Nell’agrigentino e nel Trapanese migliora il quadro produttivo, che registra comunque una media che sfiora il -40% rispetto al 2023. “Da aggiungere – spiega il presidente facenti funzioni di Cia Sicilia Orientale – che nelle zone primizie del ragusano e Siracusano è iniziata la raccolta con un anticipo di almeno 8/10 giorni rispetto ad una campagna normale e la resa si attesta sull’11%, che è il risultato di un frutto di pezzatura minuta che sconta l’assenza di piovosità, con una qualità però ottima grazie al fatto che non si è visto alcun attacco di mosca olearia e la raccolta avviene come sempre nel rispetto dei tempi di invaiatura precoce”. La mancanza di consistenti partite di olio, ovviamente, “lascia presagire un aumento dei prezzi alla produzione che avrà il suo picco con le produzioni certificate”, conclude Catania.


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