[M’erano passati avanti, non si mette in dubbio, e tutti braveggiando come tanti cavallini; ma poi, in fondo alla via, avevano trovato un carro: il loro carro; vi erano stati attaccati con molta pazienza, e ora se lo tiravano dietro. Non tiravo nessun carro, io; e non avevo perciò né briglie né paraocchi; vedevo certamente più di loro; ma andare, non sapevo dove andare. Uno, nessuno e centomila] Lo scrittore francese Michel Houellebecq è intervenuto al Circolo dei Lettori a Torino per l’anteprima del festival Radici, dedicato all’identità, coltivata, negata e ritrovata, e ha parlato di Israele. “Sono della stessa idea – ha detto l’autore de ‘Le particelle elementari’ – sostengo sempre Israele come prima, però mi rendo conto che la situazione è sempre più difficile, sempre più dolorosa, che però ci sono delle cose che forse bisognerebbe conoscere meglio e non credo di conoscere a fondo tutto quello che riguarda quanto è avvenuto nella società. Però quello che non capisco sicuramente è l’antisemitismo contemporaneo”. “C’è una frase che forse spiega bene il mio pensiero – ha aggiunto Hoellebecq – e cioè che l’antisemitismo è il socialismo degli imbecilli. In effetti ci sono movimenti di estrema sinistra che prendono le posizioni nette, però mi ricordo quando andavo a liceo che conoscevo dei ragazzi che si dichiaravano Trotzkisti, quindi erano di estrema sinistra, però non si sarebbero mai schierati con Hamas, quindi probabilmente nel frattempo qualcosa è cambiato”. “Uscirà il 7 gennaio, in contemporanea con l’edizione francese, l’edizione italiana del nuovo romanzo di Michel Houellebecq. Il titolo del romanzo è Annientare. Un romanzo fluviale, una architettura narrativa con personaggi indimenticabili, forse il romanzo più potente di Michel Houellebecq. Tra tutti i personaggi, c’è una donna, Prudence, immaginata nella copertina della edizione italiana, fonte di luce e ultima resistenza, nella vita del protagonista maschile, Paul.”Elisabetta Sgarbi, publisher La nave di Teseo. Bruno Juge è un politico di lungo corso, ministro dell’Economia e uno degli uomini più potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali. Ma è anche un uomo solo. Sua moglie lo ha tradito ed esposto a uno scandalo pubblico. Paul Raison è uno dei più stretti consiglieri di Bruno, solo come lui, separato in casa nell’indifferenza della moglie Prudence, fervente ecologista e vegana. Quando un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono il governo e la stessa persona di Bruno Juge, Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre aveva diretto. Mentre difende il paese da pericolosi terroristi digitali, Paul deve affrontare anche i nodi irrisolti della sua famiglia: la fragilità dell’anziano padre, che è disposto a proteggere fino in fondo, il rapporto intenso con la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, la distanza dal fratello minore Aurélien, un artistoide un po’ spiantato. In questa ricerca, a sorpresa, ritrova in Prudence, oltre l’apparente freddezza e distanza, un mondo segreto che ha resistito a tutto. Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha detto oggi che il premier israeliano Benyamin Netanyahu "non deve sottrarsi alle decisioni dell'Onu", affermando che fu proprio una decisione Onu che "creò" lo stato di Israele. È quanto hanno riferito alcuni partecipanti al Consiglio dei ministri di oggi, citando frasi del presidente. "Netanyahu - avrebbe affermato Macron - non deve dimenticare che il suo Paese è stato creato da una decisione dell'Onu". L'allusione è al voto del novembre 1947 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul piano di divisione della Palestina in uno stato ebraico e uno arabo. "E di conseguenza, non è il momento di sottrarsi alle decisioni dell'Onu". Pronta la risposta di Netanyahu, che ha anche avuto una telefonata con il presidente francese: "Un promemoria per il presidente della Francia: non è stata la risoluzione delle Nazioni Unite a stabilire lo Stato di Israele, ma piuttosto la vittoria ottenuta nella guerra di indipendenza con il sangue di eroici combattenti, molti dei quali erano sopravvissuti all'Olocausto, compresi quelli del regime di Vichy in Francia", ha detto Netanyahu in una dichiarazione. Netanyahu, durante la telefonata con Macron, ha anche detto di essere contrario a un "cessate il fuoco unilaterale, che non cambierebbe la situazione della sicurezza in Libano", ha riferito l'ufficio del premier. Nuovo pacchetti di sanzioni del Regno Unito nei confronti di coloni israeliani "estremisti" responsabili di violenza anti-palestinesi nei territori occupati.Lo annuncia il governo di Keir Starmer richiamando i dati Onu sull'incremento "senza precedenti" di attacchi, fino a 1400, censiti nell'ultimo anno. Le sanzioni colpiscono 3 avamposti di coloni in Cisgiordania e 4 organizzazioni che "hanno istigato e promosso la violenza". Il ministro degli Esteri britannico David Lammy condanna inoltre "l'inerzia" del governo israeliano di Benyamin Netanyahu e "il clima d'impunità verso i coloni" e i loro "atroci abusi dei diritti umani".
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