[À chì stughji un perdi tempu. Chi studia non perde tempo] “Non è ancora finita. Hezbollah ha ancora delle capacità”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, dopo la morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah in un attacco israeliano alla periferia Sud di Beirut. La sua uccisione è stata confermata anche da Hezbollah. Hagari ha inoltre affermato che è stato “eliminato con un preciso attacco condotto dall’Aeronautica, dalla Direzione dell’Intelligence e dalla Direzione delle Operazioni”, “a Dahiyeh, Beirut, insieme ad altri comandanti di alto livello, tra cui Ali Karaki, il comandante del fronte meridionale dell’organizzazione”. È di almeno 1.030 morti e di 6.352 feriti il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani sul Libano dal 16 settembre scorso. Lo ha reso noto il Ministero della Sanità libanese. Tra le vittime ci sono 56 donne e 87 bambini, oltre a 41 membri del personale sanitario e delle squadre di soccorso. L'esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso con il raid del pomeriggio su Beirut Hassan Khalil Yassin, comandante di alto rango a a capo di un'unità della divisione di intelligence di Hezbollah incaricata di individuare i siti militari e civili israeliani da colpire. Yassin ha lavorato a stretto contatto con le unità missilistici e dei droni di Hezbollah, ed è stato "personalmente coinvolto in piani terroristici portati a termine fin dall'inizio della guerra contro civili e soldati, e ha pianificato ulteriori attacchi nei giorni successivi", ha detto l'Idf. Joe Biden ha definito il raid israeliano che ha ucciso il capo di Hezbollah a Beirut, Hassan Nasrallah, "una forma di giustizia" per le molte vittime di cui si è macchiato. "Gli Stati Uniti sostengono pienamente il diritto di Israele di difendersi contro Hezbollah, Hamas, gli Houthi e qualsiasi altro gruppo terroristico sostenuto dall'Iran" ma "alla fine, il nostro obiettivo è la de-escalation dei conflitti in corso sia a Gaza che in Libano attraverso mezzi diplomatici": lo afferma Joe Biden in una nota a commento dell'uccisione di Hassan Nasrallah. "A Gaza stiamo perseguendo un accordo sostenuto dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. In Libano abbiamo negoziato un accordo che permetterebbe alle persone di tornare in sicurezza alle loro case in Israele e nel sud del Libano. È tempo che questi accordi si chiudano, che le minacce a Israele vengano rimosse e che la regione più ampia del Medio Oriente ottenga maggiore stabilità": così Joe Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca. È iniziata con un minuto di silenzio chiesto dagli organizzatori per il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso in Libano, "e tutti i martiri" l'ormai consueta manifestazione milanese pro Palestina che si tiene ogni sabato in un luogo diverso dallo scoppio del conflitto nello scorso ottobre. "Abbiamo perso tante persone, ma non la resistenza, non abbiamo alzato bandiera bianca come vorrebbe Netanyahu", ha detto in piazzale Loreto, dal carro che apre il corteo, Khader Tamimi, presidente della comunità palestinese della Lombardia. Tra I partecipanti alla manifestazione diretta al parco Trotter anche Chef Rubio. Sul posto carabinieri e polizia locale. "Venite il 5 ottobre a Roma perché la manifestazione si farà, non ci importa del divieto della prefettura", ha detto Gabriele Rubini, alias Chef Rubio alla manifestazione a sostegno della Palestina di Milano. "La fine della colonia sionista si avvicina, sono in un angolo e la paura esaspera ciò che sanno fare, odiare, mentire e distruggere " ha detto Rubio, che ha poi ricordato l'aggressione subita sotto casa a Roma quattro mesi fa: "Mi sono venuti a prendere a casa in 10, l'antimafia sta indagando ma non confido affatto nelle loro ricerche". Sull'episodio la procura ha aperto un fascicolo per lesioni aggravate dall'odio razziale. Il Libano è un paese sovrano. C'è un atto di pirateria internazionale", ha detto un attivista libanese dal megafono. Tra le tante bandiere sventolate alla manifestazione, anche quella dell'organizzazione Hezbollah.
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