giovedì 25 aprile 2024

Stop ospitate in tv

[Gerusalemme non è solo il cuore di tre religioni, ma di una delle democrazie più importanti al mondo. Gli israeliani hanno costruito un paese dove tutti sono liberi di professare la loro religione. Gerusalemme è e deve restare un posto dove tutti possono pregare. Donald Trump, discorso alla Casa Bianca, Washington, 2017] “Il governo decide di fermarmi, di bloccarmi, anche le ospitate televisive per il libro sono state fermate totalmente”: è la denuncia di Roberto Saviano, a Che tempo che fa, sul Nove, commentando l’episodio di Scurati sul monologo mai andato in onda sul 25 aprile. “Il messaggio è chiaro: se vi comportate come lui, farete la sua fine”, aggiunge Saviano. “Sono stato bersaglio, anzi siamo stati bersaglio, da tempo – prosegue Saviano -. Meloni chiude Atreju dicendo che io guadagnavo parlando di camorra, 18 anni di protezione fatta dallo Stato che lei rappresenta. Il loro obiettivo è impedirti che, col tuo lavoro, possa continuare la ricerca e possa continuare a difenderti nei tribunali in cui loro ti mandano e cercare di toglierti spazio”. Scoppia la polemica sul “caso Scurati”, ovvero sul monologo che lo scrittore avrebbe dovuto leggere sulla ricorrenza del 25 aprile nel corso del programma ‘Che sarà’ su Raitre. Intervento invece cancellato: la Rai si appoggia a presunte questioni “di natura economica e contrattuale”, mentre in molti gridano alla censura. Per prima Serena Bortone, conduttrice del programma che ha sollevato il caso su Facebook dicendosi “sgomenta” e affermando di non aver ottenuto spiegazioni plausibili. E via via le opposizioni, la Cgil e l’Anpi protestano e la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia, che chiede all’azienda di chiarire “tutti gli aspetti di questa vicenda per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio”.L’autore del best seller “M Il figlio del secolo”, il romanzo su Benito Mussolini, vincitore del Premio Strega 2019, aveva scritto un testo – ora ampiamente riportato sui giornali e anche sui social come sulla pagina del senatore Patuanelli – in cui afferma fra l’altro “Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista o cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via”. Secondo Scurati “finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”. Per la Rai non c’è “nessuna censura. Non bisogna confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti.”  “Ho vissuto male questa vicenda, è duro, è faticoso, è doloroso. Io parlo come privato cittadino, non sono un’istituzione, non sono un giornale, non sono un partito, non sono un’azienda, non faccio parte di nulla di tutto ciò, sono un privato cittadino che fa il professore, fa il padre di famiglia”. Lo scrittore Antonio Scurati interviene per la prima volta dopo le polemiche sollevate per la cancellazione della sua partecipazione al programma di Serena Bortone sul 25 aprile, a La Repubblica delle Idee a Napoli.Nel testo, Scurati assicura: “Non polemizzo con nessuno. Non aggredisco mentalmente e verbalmente nessuno. Mentre dall’oggi al domani – dice – mi ritrovo al centro di una polemica politico ideologica accanita, con attacchi personali denigratori che mi dipingono come un profittatore, come uno che estorce. Il problema che questo qualcun altro non è uno qualunque. È il capo del governo. Si è perso il senso della democrazia in questo paese”. Scurati si dice vittima di “illazioni che sono denigratorie”, di “aggressione” che anche se “non fisica, è una forma di violenza”. Ha paura? “Non voglio fare la vittima, però poi sì, arriva anche un po la paura. Arriva la mattina dopo che accadono certe cose, quando esci di casa, perché qualcuno è entrato in casa tua? La tua vita è già cambiata. Quando i giornali, fiancheggiatori del governo, ti mettono sulle prime pagine, con il titolo sotto ‘l’uomo di M.’, ti disegnano un bersaglio intorno alla faccia. Poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c’è. Succede, è già successo”.


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